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L’Olanda celebra Vincent Van Gogh, a 125 anni dalla scomparsa, con un evento cinematografico eccezionale: un tour nel Van Gogh Museum di Amsterdam dal titolo ‘Van Gogh: un nuovo modo di vedere‘ (qui il link al sito). Il docufilm, frutto di un lavoro di produzione durato oltre due anni, racconta attraverso i quadri la vita e le opere di uno dei pittori più celebri di sempre. L’evento porta la firma alla regia di David Bickerstaff e sarà trasmesso in contemporanea mondiale in oltre mille sale cinematografiche tra Europa, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Africa, Australia e America Latina, e solo per un giorno, il 14 aprile 2015. Prodotto da Phil Grabsky e realizzato in stretta collaborazione con i curatori del museo, il tour offre allo spettatore la possibilità di conoscere i capolavori del grande olandese e quella di ‘visitare’ attraverso lo schermo i luoghi dell’edificio – gallerie e magazzini – generalmente preclusi al pubblico.
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Un evento senza precedenti per celebrare il 125° anno dalla scomparsa di Vincent Van Gogh, uno dei pittori più amati e studiati. ‘Van Gogh: un nuovo modo di vedere‘ è un tour in uno dei musei più popolari del mondo e che offre al pubblico una visita privilegiata tra capolavori e disegni, da I mangiatori di patate ai celebri Girasoli, dagli autoritratti alle lettere, dai disegni alle migliaia di annotazioni. Tutto questo raccontato non solo attraverso le interpretazioni e gli studi di numerosi storici dell’arte, ma anche del direttore del museo Axel Rüger, del presidente dell’Istituto Van Gogh, Dominique-Charles Janssens e di Vincent Willem Van Gogh, pronipote di Theo, fratello del pittore.
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Non a caso, per celebrare il grande artista olandese è stato scelto il ‘tempio’ a lui dedicato che ospita, come dicevamo, alcuni dei suoi capolavori più famosi. Ma Van Gogh, oltre ad avere la passione per il disegno, fu anche un prolifico scrittore di lettere e il film ripercorre i momenti più significativi della sua vita, intervallati dalla lettura di alcune sue lettere, interpretate dall’attore Jamie de Courceya.
Vincent Van Gogh ha ‘lavorato’ per un periodo piuttosto breve, solo un decennio, prima di spegnersi a 37 anni a causa di una ferita d’arma da fuoco probabilmente auto inflitta. Tanto geniale quanto incompreso, influenzò con la sua pittura tutta l’arte del XX secolo, sebbene soffrisse di gravi disturbi psichici e non fosse per nulla apprezzato dalla critica contemporanea. ‘Questo film, ha dichiarato il regista, dimostra che Vincent non era un pazzo o un genio solitario: era un uomo di pensiero profondo, desideroso di comprendere l’essenza del fare arte. Attraverso le sue lettere si capisce che aveva fame di interagire con il mondo, in particolare con la natura e con le persone comuni, quelle della vita di tutti i giorni‘.
Pittore di grande fascino e carisma, la sua vita è avvolta in un alone di mito e incomprensione, ha commentato il produttore Phil Grabsky, e questo film, che rientra nel progetto La Grande Arte al Cinema – distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital e promossa in collaborazione con NanoPress e MYmovies.it – è senz’altro il modo ‘migliore per scoprire il vero Van Gogh proprio attraverso la sua arte‘.