Van Gogh deturpato: fascicolo avviato sulle attiviste indagate

È stata aperta una procedura contro le attiviste che sono accusate di deturpamento e imbrattamento nei confronti di opere d’arte di grande rilievo culturale. Venerdì scorso infatti è stata deturpata una delle opere d’arte più famose di Van Gogh. I pubblici ministeri di Roma, in seguito all’accaduto, hanno prontamente aperto un procedimento relativo al blitz di alcuni attivisti, che durante la settimana scorsa hanno sporcato con una zuppa di verdure l’inestimabile quadro di Van Gogh, attualmente esposto all’interno del Palazzo Bonaparte nella capitale.

attiviste sotto quadro Van Gogh
attiviste sotto quadro Van Gogh- Nanopress.it

Un’opera del famoso artista olandese Van Gogh,”Il Seminatore” del 1888 di grande valore culturale, esposta alla mostra in corso a Palazzo Bonaparte e proveniente dal Museo Kroller-Muller di Otterlo è stata brutalmente imbrattato venerdì mattina da un gruppo di ambientalisti. Il movimento al quale rispondono è conosciuto con il nome di “Movimento Ultima Generazione’’ ed è una costola italiana di “Extinction Rebellion’’, che ha già fatto diverse azioni di questo tipo anche in alcuni musei all’estero.

Il gruppo degli attivisti

Il gruppo formato da quattro giovani avrebbe deciso di deturpare la meravigliosa opera, gettando sul quadro una scatola di zuppa di verdure. Per fortuna il quadro protetto da una teca di vetro non ha subito danni. Il gruppo sempre in mattinata avrebbe poi bloccato il traffico con un sit-in sull’asfalto della tangenziale est della capitale, causando così enormi disagi per gli automobilisti di Roma.

Sul posto sono intervenute prontamente le forze dell’ordine, che hanno allontanato gli attivisti dalla carreggiata e ristabilito il flusso del traffico. Per i quattro militanti sono immediatamente partite dai carabinieri le accuse che comprendono il deterioramento e imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, con il rischio di una pena fino a cinque anni.

Del blitz è stato informato anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che di rientro a Napoli ha fissato un appuntamento a Palazzo Bonaparte. Quello avvenuto venerdì scorso è stato identificato come un atto da deprecare nel modo più fermo e deciso possibile. Vedremo ora come si proseguirà dopo l’ennesimo gesto di protesta da parte di questo movimento che da tempo sta facendo parlare di se.

Le accuse al movimento

Le accuse sono state mosse contro il movimento conosciuto sotto il nome di Ultima Generazione per aver deturpato dei quadri di inestimabile valore.  fatti accaduti ia Roma, sono attualmente sotto analisi dei carabinieri, che accusano diversi attivisti di lesioni e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. Il reato commesso dal movimento Ultima Generazione sembrerebbe prevedere una pena che potrebbe raggiungere anche i cinque anni di reclusione.

Nel fascicolo presentato nei loro confronti a seguito dell’avvenimento di venerdì scorso, per lesioni ai danni di un bene comune e di grande valore artistico, si procederà all’inserimento dei nomi delle autrici del reato. Vedremo ora come proseguiranno gli avvenimenti a seguito di questo ennesimo gesto ai danni delle opere d’arte.

Le parole del movimento ultima generazione

In seguito alle accuse mosse contro le attiviste che hanno compiuto il gesto venerdì scorso, un collaboratore del movimento ha deciso di non rimanere in silenzio davanti agli aventi, ma di rispondere all’apertura del fascicolo. Ciò che è accaduto a Palazzo Bonaparte non è passato di certo inosservato, ma a quanto pare i colpevoli non sono per niente preoccupato della svolta che ha preso il caso.

imbrattato quadro Van Gogh
imbrattato quadro Van Gogh- Nanopress.it

Un collaboratore infatti avrebbe afferrato: “L’indagine che è stata aperta? A noi non interessa affatto e continueremo ad andare avanti per la nostra strada, perché solo così riusciremo a far luce sui veri criminali. Il governo stesso ci accusa perché in fondo sa di essere lui il primo criminale e cerca in questo modo di nascondere la testa sotto la sabbia”.

Queste sono state le dure parole adoperate da uno dei collaboratori del movimento in seguito alla decisione di avviare un fascicolo sulle attiviste che venerdì scorso hanno imbrattato con una zuppa di verdure uno dei quadri di Van Gogh, attualmente esposto all’interno del Palazzo Bonaparte a Roma.

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