Il diffondersi della variante Delta continua a preoccupare il nostro Paese e non solo. In Australia, ad esempio, Sidney entrerà in lockdown per due settimane dopo la scoperta di 80 contagi legati a questa forma di Covid-19. Ma non solo. Perché a causa dell’aumento dei contagi, nel Regno Unito, il primo ministro Boris Johnson ha rinviato le riaperture. Secondo quanto emerso, è possibile che con l’aumento dei contagi legati alla variante Delta il green pass dovrà essere rimodulato. A dirlo è Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, durante un’intervista a “24Mattino” su Radio 24.
Sileri: “Sulla rimodulazione decideranno gli scienziati”
Il sottosegretario ha detto: “Rimodulare il Green Pass dopo la prima dose di vaccino. Questo però lo lasciamo dire agli scienziati e aspetterei un paio di settimane. Ma se è vero che la protezione da questa variante c’è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il certificato verde. Al momento è prematuro dirlo”.
E ha aggiunto che bisognerà aspettare i 14 giorni per l’analisi dei dati che arriveranno dal Regno Unito. Questo per effettuare un controllo sulla “prevalenza della variante Delta in Italia” che attualmente sarebbe vicina al 20%. “Aspettiamo di capire quanto sale in una settimana. E poi una riflessione su questo la farei” ha aggiunto Pierpaolo Sileri.
Accelerare sulle seconde dosi per maggior protezione contro la variante Delta
Il sottosegretario alla Salute si è poi soffermato sulla seconda dose dei vaccini anti Covid-19, che dovrebbero garantire maggior protezione, anche contro la variante Delta. “Cercherei di stare più vicino alle tre settimane per il richiamo per Pfizer e quattro settimane per Moderna, rispetto ai 42 giorni. In maniera molto dinamica: se abbiamo allungato prima, per avere più dosi con la terza ondata in corso, adesso conviene stare più vicini ai 21-28 giorni per garantire la seconda dose quanto prima”.
Tornando a parlare del Green Pass, Sileri ha spiegato che non è stato, per lui, un errore decidere di poterlo ottenere anche solo dopo la prima dose di vaccino. “Quando è stato formulato i dati mostravano che andava bene. È una battaglia dinamica, come il virus, e noi dobbiamo essere pronti ad adattarci. Al momento non serve modifica al passaporto verde, ma va messa in cantiere. L’analisi dei dati ce lo dirà”.