“Non sono un uomo del PD, sono un uomo delle istituzioni”. Vasco Errani, il neo commissario straordinario per la ricostruzione post-terremoto, si presenta dopo la nomina arrivata dal governo. In conferenza stampa, l’ex governatore dell’Emilia conferma il piano dell’esecutivo, ovvero puntare tutto sulla ricostruzione. Vasco Errani “ha qualità fuori discussione, ha dato prova su campo di grande competenza ed efficacia quando è stato colpito il suo territorio”, afferma il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti.“Deve rispondere ai bisogni delle comunità che sono state colpite, deve dare risposte alle attività della vita di queste città”, aggiunge De Vincenti.
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Plaude alla scelta anche Nicola Zingaretti: “La scelta di Vasco Errani è stata condivisa da tutte le Regioni, anche per l’autorevolezza e l’esperienza, non solo come amministratore pubblico, della persona. Inoltre è garanzia di un rapporto con i Comuni e i cittadini, elemento non marginale nella fase di ricostruzione”.
“Non sarò commissario calato dall’alto, ora importante è andare nel cratere”, sono le prime parole del neo commissario. Nonostante sia stato alla guida del post sisma in Emilia del 2012, Errani sostiene che non ci sia “un modello da seguire, sarebbe stolto pensare al modello Emilia e Friuli: vedremo i precedenti per capirne limiti e pregi”.
“Cercherò di essere il più possibile sul territorio. Li sarà il commissario”, promette Errani, ma non è il suo unico impegno. L’ex governatore dell’Emilia si impegna anche a garantire “trasparenza, regole e controlli” al fine di “costruire un sistema chiaro, leggibile e meno burocratico possibile“. “Lo dico adesso in anticipo starò lontanissimo dalle polemiche. Pagherò un prezzo? Pagherò un prezzo. Ciò che mi interessa è rispondere alle persone”, risponde ai cronisti sulle polemiche che hanno preceduto la sua nomina.
“Parlerò poco, perché devono parlare i fatti: mi conoscete, sapete che non dirà oggi quello che va fatto: la prima cosa è andare nel cratere, vedere e capire. Tutte le decisioni saranno prese in sintonia con il sistema istituzionale e la prima cosa sarà costituire un luogo istituzionale per le scelte e le decisioni”, conclude il commissario.
Matteo Renzi aveva annunciato ieri la nomina di Vasco Errani . “Quando l’Emilia è stata colpita dal terremoto, si è tirato su maniche, ha tenuto botta. L’esperienza è fondamentale. Lui sa dove mettere le mani”.
Una scelta che, a detta del numero 1 del Pd, è caduta su un uomo che ha esperienza in situazioni del genere. “Ci sono opinioni diverse sulla nomina di Errani. Io ragiono con il buon senso. La realtà sismica ha riguardato 4 regioni. A fronte di 4 regioni potevamo o nominare 4 commissari o nominarne uno che parlasse con i presidenti di Regione e con i sindaci e che avesse esperienza su questi temi”, ha detto Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102.5.
Errani aveva già guidato i lavori seguenti al terremoto che nel 2012 sconvolse l’Emilia. Il suo nome però non trova il favore del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord.
Cosa dovrà affrontare il commissario dopo la catastrofe provocata dal sisma del 24 agosto scorso? A detta del Presidente del Consiglio ci sono “tre grandi temi: il tema dell’emergenza, che abbiamo affrontato grazie a una straordinaria reazione di tutti. Poi c’è quello della ricostruzione e noi abbiamo scelto, tra le varie esperienze passate che hanno funzionato, quella emiliana. Il principio è ricostruire com’era, dov’era. Per questo abbiamo scelto Vasco Errani, che allora era commissario e che ha lavorato molto bene”, ha spiegato Matteo Renzi.
“Il terzo è il tema della prevenzione. Dobbiamo diventare più bravi, per cercare di migliorare. Su ‘Casa Italia’ vorrei coinvolgere tutti i cittadini e tutte le forze politiche. Ci sono tanti temi su cui litigare ma non questo”, ha aggiunto Renzi.
Il Governo boccia la New Town, l’idea è quella di ricostruire i comuni distrutti e riportarli alla conformazione originale.“I soldi ci sono”, ha assicurato il Presidente del Consiglio. “Il problema è controllare i soldi. Dobbiamo controllarli, perché i soldi ci sono. Se poi mancano si prendono usando tutte le flessibilità europee ma non mi preoccupa questo: il punto chiave è controllare tutto, centesimo per centesimo. Dobbiamo dire come li spendiamo con trasparenza”. “Se i soldi servono ce li prendiamo, l’ho detto agli europei. Ma occorre spenderli bene. Ci vogliono le persone che ci dicono cosa fare e come, per non sprecare i soldi dei contribuenti”, ha ribadito il presidente del Consiglio.
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