Ogni tempo ha avuto i suoi eroi, i suoi Santi e i suoi predicatori ma ahimè non solo quelli… Il nostro tempo non è indenne e assistiamo al proliferare di mistici, veggenti, santoni, tutti/e con il dono di “vedere e ascoltare” intermediari di fede e messaggeri di pace per conto di Gesù, la Madonna, un angelo, un defunto o qualche santo, un qualcosa che agli altri non è dato di avere. Premesso che i santi sono stati dichiarati tali perché avrebbero compiuto “miracoli” o per aver vissuto in odore di santità, proclamati sulla base di testimonianze vere o presunte rivelate da altri e quindi, non per intercessione diretta dell’Altissimo che ha detto “non avrete altro Dio all’infuori di me” ancora più perplessità suscitano i così detti veggenti, che nella quasi totalità dei casi, quando non sono impostori sono ciarlatani o soggetti disturbati.
Nulla a che vedere con le apparizioni storiche di Fatima e Lourdes. La personalità, lo stile di vita, lo spessore sociale di Bernadette o dei tre pastorelli portoghesi era completamente difforme, bambini con poca istruzione e senza possibilità di informazioni, che parlavano di questioni veramente delicate e sconosciute al mondo, tanto che la dottrina cattolica le ha riconosciute come rivelazioni private. Quindi all’opposto di quello che divulgano questi moderni intermediari, con visioni concordate, con tanto di date e orari, molte simili tra loro e che guarda caso, si richiamano a quelle storiche e riconosciute dalla Chiesa.
La Madonna poi, è descritta sempre in maniera sfavillante, elevata in un cerchio di luce, con occhi azzurri e pelle chiarissima, particolari che l’avvicinano più alle fattezze somatiche quasi nordiche e non come una semplice donna dalla carnagione olivastra e dai tratti mediorientali. Ma anche in questo, i veggenti, evidentemente con poca fantasia, si copiano a vicenda, nel tentativo di rendersi credibili uniformando le loro tesi.
Stante ai loro racconti, le visioni si verificano sempre in posti isolati, nelle campagne o in case di località quasi sconosciute, questo per creare una sinologia con i luoghi ove Gesù soleva pregare e incontrare i discepoli o le moltitudini, resi celebri da racconti e filmati di vario genere. A volte ci mettono anche un ulivo, il che non guasta.
E difatti tali siti pare siano i luoghi prescelti con particolare predilezione per le genti e le terre meridionali. Si sa che il nostro territorio è ricco di ulivi. Ma l’elenco è lungo, disparate località dal sud al nord, e solo per citarne alcune tra le più note, da Paravati a Quarantano, Bianco, Settingiano, Crosia, Rosalì, Placanica per poi giungere a Carpineta, Sannicandro Garganica, Carmiano, Ghiaie di Bonate e per finire a Medjugorie dove in sei affermano di avere visioni, una riproposizione di quello che avevano già raccontato una dozzina di giovinetti di Oliveto Cotra.
Probabilmente la madre di Dio si sente un po’ a casa sua, data la cospicua mole di intermediari, tutti visionari con almeno e sempre una persona al loro fianco, pronta a testimoniare e trascrivere il messaggio che poi, inevitabilmente diverrà il segreto da raccontare solo a un prelato che si presti.
Personaggi che hanno in comune la capacità di attrarre folle di pellegrini ma di sollevare nel contempo molto scetticismo tra i veri fedeli, quelli più attenti, meno creduloni o forse solo meno bisognosi di verità inversamente proporzionali a quanti vogliono aggrapparsi senza se e senza ma a questi variegati fenomeni, inverosimili e mai provati.
E che dire dei tanti assertori del credo, pericolosi e fuorvianti fondamentalisti, pronti a immolarsi nella difesa di tali soggetti che comunque dicono, vero o non vero, avvicinano più gente alla fede.
E cosa pensare dell’affollato vicinato composto da preti, giornalisti, sindaci, mass media, artisti e uomini di spettacolo, pronti a giurare e spergiurare sulla bontà delle visioni, associati a fenomeni naturali che solo loro vedono o credono di vedere, giungendo a filmare e fotografe il nulla.
In un raggio di sole, una nuvola, un muro scrostato, una parete ammuffita o una statua inumidita, sempre più persone ritengono di vedere qualcosa di mistico, manifestazioni o manipolazioni che ampliate e opportunamente veicolate, conducono a pubblicizzare l’evento e il posto con arrivo di masse di fedeli attratti dal nuovo evento, desiderosi di fede e di verità.
Una serie di concatenazioni e interessi che invece sta allontanando i fedeli, quelli veri, stufi di ipocrisie e delle apparizioni su giornali e tv di tali personaggi e di chi gli ruota intorno, resi celebri dall’evanescente e dalla credulità innocente di tanti che si rivolgono alla fede per lenire le loro sofferenze.
Molti di questi veggenti poi con il tempo, svaniscono, perché non riescono a reggere la tensione o perché spudoratamente sbugiardati.
Ma nel contempo non disdegnano di utilizzare mezzi moderni per comunicare e pubblicizzarsi, in attesa delle prossime visioni e dei messaggi che giungeranno magari direttamente via mail o con sms, aspettando che la Madonna si materializzi in Instagram. Ma ovviamente solo e direttamente a loro, perché ad altri non è concesso, altrimenti che prescelti sarebbero.
E a coloro che li difendono e fanno un parallelo fuori luogo con Gesù, si ricorda che è vero che il Figlio di Dio fattosi Uomo venne discusso e condannato, ma in quel caso non si è voluto vedere perché le sue opere non erano segrete ma pubbliche.
Ci voleva questo Papa per puntare il dito contro il proliferare dei veggenti e cercare di mettere ordine anche tra le Sue fila, conscio del fatto che i veri credenti possano non più sopportare tali presenze, goffe, ridicole e ingannevoli, dando uno stop alle peregrinazioni spontanee o organizzate verso luoghi declamati, desolati e profani.
E per i c.d.miracoli, attenzione a quello che insegna la scienza. Le guarigioni inspiegabili ci sono e ci sono sempre state ma da questo a considerarli miracoli ce ne corre. E bene fa la Chiesa a essere prudente per evitare la Sua auto distruzione.