Nei giorni scorsi l’europarlamentare Eric Andrieu, sostenuto dall’organizzazione ombrello Copa-Cogeca (il Comitato delle organizzazioni professionali agricole e la Confederazione generale delle cooperative agricole), aveva proposto un emendamento, il “veggie burger ban”, per mettere al bando le denominazioni di prodotti vegetali che fanno richiamo a prodotti “carnivori”. La votazione del Parlamento Europeo però si è conclusa con un nulla di fatto.
Veggie burger ban: un hamburger ha “massimo il 3% di proteine vegetali”
I promotori di questa iniziativa ritengono infatti che tutti i prodotti vegetali, comunemente venduti nei supermercati, la cui denominazione faccia riferimento a “bistecca” o “hamburger” siano fuorvianti, non contengono infatti, né carne, né i suoi derivati.
Il testo dell’emendamento 264 cita: “Al fine di garantire la trasparenza del mercato, soddisfare le aspettative dei consumatori e tenere conto dell’evoluzione del mercato delle carni, l’emendamento in questione mira a introdurre definizioni relative ai termini “carne”, “preparazioni di carni” e “prodotti a base di carne” e a proteggere le relative denominazioni di vendita per evitare che siano utilizzate per prodotti che non contengono carne o non derivano da una parte commestibile degli animali in questione. Una certa flessibilità dovrebbe essere concessa per i prodotti alimentari che contengono carne o una parte commestibile degli animali in questione e al massimo il 3% di proteine vegetali”.
In Italia: il sostegno di Coldiretti e AssoCarni
Anche nel nostro Paese c’è stato un interessamento sul tema del veggie burger ban da parte delle associazioni di produttori e consumatori. AssoCarni nei giorni scorsi aveva avviato una campagna il cui slogan è “un hamburger vegano non è un hamburger”.
Era poi stata la volta di Coldiretti che chiamava in causa un potenziale inganno ai consumatori: “Una strategia di comunicazione subdola con la quale si approfitta deliberatamente della notorietà e tradizione delle denominazioni di maggior successo della filiera tradizionale dell’allevamento italiano con il solo scopo di attrarre l’attenzione dei consumatori, rischiando di indurli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne e dei prodotti a base di carne”, aveva dichiarato il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
Respinto l’emendamento 264: 399 voti contrari e 243 a favore
Nella votazione di oggi, 23 ottobre, però il veggie burger ban ha ricevuto 399 voti contrari e 243 a favore, ed è quindi stato respinto.
Il presidente della LAV, Gianluca Felicetti ha utilizzato Twitter per dare la notizia del voto: “Con i migliori saluti all’insalata di pollo, sperando che sempre più persone non la mangino. Il Parlamento Europeo boccia il diktat dell’industria della sofferenza e della morte animale! Continueremo a far paura a chi distrugge Pianeta e salute anche con più sound”.
Prima promotrice dell’interesse per la questione, l’associazione animalista Essere Animali ha invece commentato: “ll burger vegetale è salvo! L’UE ha bocciato l’emendamento che avrebbe vietato termini come “cotoletta” per prodotti vegetali. Purtroppo, ha accolto l’emendamento che impedisce ogni riferimento ai latticini per quelli vegetali”.