Per una volta l’Italia si segnala come un Paese all’avanguardia nel campo della mobilità sostenibile: a Bologna infatti sta per sorgere la prima velostazione d’Europa che si prefigge di essere anche un centro culturale rivolto a cittadini e turisti amanti delle due ruote. Infatti questa velostazione sarà principalmente un parcheggio custodito con officina per le bici, ma al suo interno vi saranno anche un infopoint, una galleria dedicata alla street art, un urban cafè con angolo per amanti della letteratura. Un centro polifunzionale che aprirà i battenti il prossimo 25 settembre in un luogo nevralgico della vita cittadina, a poca distanza dalla stazione ferroviaria.
Chi vorrà godersi il capoluogo emiliano potrà trovare in questo punto situato nel cuore della città un posto dove parcheggiare la bici, ottenere informazioni logistiche e turistiche, mangiarsi un panino o fare una sosta caffè, magari dando uno sguardo alle opere della galleria d’arte. Il luogo prescelto è una ex autorimessa oggi in disuso situata presso la scalinata del Pincio, proprio sotto alla terrazza panoramica del Parco della Montagnola. Il sindaco Merola non nasconde il suo orgoglio per qusto progetto, che per una volta fa balzare il nostro Paese alle cronache non per misfatti o cronici ritardi rispetto alle altre nazioni Ue, giusto per rimanere esclusivamente ai temi ambientali: ‘La Velostazione sarà unica in Europa, e si rivolgerà sia ai cittadini, sia ai turisti, sia ai pendolari. Trasformeremo l’autorimessa in un luogo di incontro, formazione e servizi dedicati alla mobilità nuova e alla cultura urbana‘.
Il progetto, finanziato con oltre 1 milione di euro dal Comune e dalla Regione Emilia Romagna, prevede di completarsi ed avere il suo volto definitivo entro 4 anni: al momento ci sarà posto per 200 bici, che diventeranno 600 entro il primo anno di attività, ma l’ipotesi di ampliamento conta di arrivare fino al doppio. Il parcheggio custodito è una buona notizia soprattutto per i bolognesi, visto che in città i furti di bicicletta sono una piaga da diversi anni, nonostante i tentativi da parte di forze dell’ordine ed enti locali di arginare il fenomeno. Gli spazi ospiteranno come detto anche un’officina di riparazioni in network con le botteghe artigiane bolognesi, un punto di informazioni e di noleggio di bici, il museo Frontier, ‘una galleria dove gli artisti italiani e stranieri saranno invitati dai curatori a realizzare murales temporanei‘, e il Bike cafè, un urban bar con angolo letteratura. Un progetto di riqualificazione, questo ideato dall’Associazione Salvaiciclisti di Bologna e denominato Dynamo, che guarda finalmente con il giusto rispetto i sempre più numerosi amanti delle biciclette, che vivono in questo Paese enormi difficoltà tra automobilisti disattenti e piste ciclabili spesso inefficienti. Chissà che non possa diventare un modello replicabile anche in altre città dello Stivale.