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Categories: Cronaca

Vendevano il figlio ai pedofili sul Dark Web: condannati genitori in Germania

[didascalia fornitore=”foto”]via youtube[/didascalia]

Il bambino vittima di indicibili abusi e violenze sessuali ha dieci anni, ma il suo calvario è iniziato quando ne aveva otto ed è durato per due anni. Non solo marito e moglie abusavano regolarmente del piccolo, figlio di lei, ma non esitavano a mettere annunci sul Dark Web per venderlo online ai pedofili, come se fosse una merce qualunque. Facevano parte di una rete di pedofili che solo una denuncia anonima ha aiutato a svelare. Il tribunale di Friburgo in Germaniaha finalmente emesso la sentenza di condanna contro una coppia che negli anni ha ripetutamente abusato e venduto il loro piccolo online.

L’indagine sulle violenze al bambino era partita da una segnalazione anonima nell’autunno del 2017. Gli inquirenti hanno così scoperto che la coppia abusava del figlio di lei, arrivando perfino a venderlo online a pedofili. La corte ha accertato che il bambino, che adesso ha 10 anni ed è stato posto in affidamento, ha subito abusi sessuali ed è stato messo in vendita nel cosiddetto dark-web tra il maggio 2015 e l’agosto 2017.

Ma non solo, il bambino violentato veniva anche filmato durante gli abusi che subiva.

I due giudicati colpevoli, Berrin Taha, 48 anni, e il compagno Christian Lais, 39 anni, residenti a Staufen, nella Germania sud-occidentale, sono stati condannati a 12 anni di carcere con le accuse di stupro, aggressione sessuale aggravata, induzione alla prostituzione e distribuzione di materiale pedopornografico.

L’uomo, già condannato per pedofilia e possesso di pornografia infantile, ha confessato quanto messo in atto negli ultimi due anni e ha quindi reso possibile l’arresto dei clienti pedofili, alcuni dei quali avevano pagato anche oltre 10 euro per assicurarsi una notte col bambino: sono quattro tedeschi, uno svizzero e uno spagnolo. Lais ha inoltre chiesto alla corte di poter seguire una terapia.

I due colpevoli tedeschi dovranno anche pagare 42.500 euro di danni al bimbo e a un’altra vittima.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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