Derubato, picchiato e quasi affogato. Questo il trattamento riservato ad un ambulante diciassettenne proveniente dalla Nuova Guinea, che ha commesso “l’errore” di chiedere indietro un paio di occhiali a due ragazzi, che glieli avevano rubati. E’ accaduto tutto sotto gli occhi dei bagnanti, che non sono intervenuti e sono rimasti a guardare la raccapricciante scena, sulla spiaggia di Torre Chianca a pochi km da Lecce. I due aggressori sono Federico Ferri, 25 anni, e Mirko Castelluzzo, 37, con un precedente per tentato omicidio alle spalle e ritenuti vicini a gruppi criminali leccesi che operano nel capoluogo.
Per Castelluzzo vige l’obbligo di dimora ed è sorvegliato speciale, ma al momento dell’aggressione ai danni dell’ambulante si trovava inspiegabilmente in spiaggia con gli amici. All’arrivo della polizia i bagnanti hanno circondato le volanti permettendo ai due di fuggire, inveendo contro gli agenti e la vittima con frasi razziste.
La vicenda
Secondo la ricostruzione dei fatti, gli uomini avrebbero mercanteggiato con il venditore e poi lo avrebbero derubato di un paio di occhiali, il ragazzo se ne sarebbe accorto e ne avrebbe chiesto la restituzione, scatenando l’ira dei due. Il malcapitato è riuscito a liberarsi e scappare, una telefonata anonima al 113 ha determinato l’uscita delle volanti di polizia e la vittima è riuscita a raccontare l’accaduto agli agenti con dovizia di particolari.
Il diciassettenne, che vive in una famiglia di lavoratori in regola e con permessi di soggiorno, è stato condotto in ospedale per accertamenti, viste le percosse subite, per poi venire dimesso con una prognosi di dieci giorni. La polizia ha identificato e denunciato per offese a sfondo razziale altre tre persone, una di loro anche per furto, che durante la confusione si sono permessi anche di rubare al ragazzo altri cinque paia di occhiali e 40 euro da lui guadagnati nell’arco dell’intera giornata di lavoro.
Ordigni intimidatori?
Nella notte, un ordigno è esploso vicino allo stabilimento balneare “La Cambusa”, teatro dell’orribile vicenda, danneggiando alcune cabine e magazzini. Al momento non è possibile stabilire con certezza un collegamento fra l’episodio avvenuto in spiaggia e la presenza dell’ordigno nella stessa, come segnale intimidatorio nei confronti dei proprietari del lido.
Gli investigatori della squadra mobile, diretti da Sabrina Manzone, si stanno occupando di questo dettaglio e hanno acquisito le immagini delle videocamere di sorveglianza installate nella zona.
foto flickr.com
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