La laguna di Venezia è in secca per la bassa marea e questo comporta diverse difficoltà per la navigazione.
I canali restano senza acqua e anche le idroambulanze del 118 trovano molte difficoltà a rispondere alle chiamate di soccorso.
Venezia è alle prese con la bassa marea che sta creando problemi importanti alla navigazione. Questa situazione allarmante sta coinvolgendo tutte le imbarcazione, anche le ambulanze del 118 che faticano a rispondere alle chiamate di emergenza.
Questo quadro disastroso continuerà almeno fino a martedì ed è dovuto alla bassa marea che sta riducendo i grandi canali a stradine melmose, dove ci sono barche ormeggiare in secca e antiche fondamenta dei palazzi ormai a vista, anche lungo il Canal Grande, il principale che attraversa il centro storico della città e lo divide in due parti.
Il fenomeno è eccezionale e dal centro previsioni maree del Comune comunicano che non è strano il fatto che le misure dei corsi d’acqua siano sotto lo zero mareografico ma la durata di questa bassa marea è decisamente insolita.
Livelli bassi infatti si erano già raggiunti in passato ma mai per periodi così lunghi. Come dicevamo, i guai più seri riguardano il movimento delle ambulanze del Suem 118 e altri mezzi di soccorso, che in alcune situazioni non possono proseguire per la mancanza totale dell’acqua in diversi punti, così devono fermarsi prima di raggiungere la destinazione e raggiungere i malati per trasportarli a bordo, a forza di braccia.
Nei giorni scorsi i livelli delle acque erano a -60 centimetri dallo zero mareografico, oggi sono a -56 centimetri, tuttavia la situazione non è ancora delle migliori nonostante il lieve innalzamento.
Con la pressione atmosferica prevista, i livelli rimarranno bassi anche nei prossimi giorni.
I problemi si verificano durante i picchi della bassa marea, come quello a cui sta assistendo la città al momento. Solitamente durano poche ore e il fenomeno non dipende dalla siccità.
Dal Centro maree infatti fanno sapere che il mancato apporto di acqua non c’entra, tuttavia il fenomeno è correlato perché dipende dal regime anticiclonico che avvolge l’Europa fungendo da barriera all’ingresso dei fenomeni piovosi. Questo anticiclone è una fusione fra quello delle Azzorre e quello proveniente dal Nord Africa, un vero muro che ostacola le piogge che gioverebbero molto a riempire i canali della città di Venezia e riportare la situazione alla normalità.
C’è anche un altro elemento che preoccupa gli esperti, infatti in queste ore si è verificata una moria di pesci che, date le acque in secca, si vedono chiaramente nei fondali del centro storico.
La bassa marea interessa solitamente la laguna in inverno e i canali prosciugati di questi giorni rendono nitidi i fondali e così è facile vedere tanti pesciolini morti ma è difficile ipotizzare un legame fra i due fenomeni.
Quindi per ora non c’è una spiegazione e anche il biologo Luca Mizzan resta molto vago in merito, riferendo che le ipotesi sono tante e bisognerebbe analizzare quali specie di pesci stanno morendo per capire se ci sono problemi correlati all’ambiente in cui vivono, che magari non è idoneo e con la scarsità dell’acqua ancor meno.
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