Le due vittime stavano maneggiando un ordigno bellico che è esploso durante un tentativo andato male di disinnesco.
Il tragico incidente è avvenuto nel pomeriggio di oggi. Non si conosce per il momento il nome della persona ferita. Mentre sarebbe un collezionista di oggetti bellici l’uomo deceduto.
L’evento mortale è accaduto in via Trentin a San Stino di Livenza, un comune della provincia di Venezia. L’allarme è stato dato poco dopo le cinque del pomeriggio di sabato dai residenti di un quartiere abitato.La forte paura per il tremendo boato causato dall’esplosione ha riversato le persone in strada, e qualcuno ha prontamente allertato le forze dell’ordine.
I carabinieri hanno allontanato i residenti ed i curiosi e transennato la zona. Sul posto sono intervenuti anche quattro camion dei Vigili del fuoco arrivati da San Donà e Motta di Livenza e due ambulanze dei soccorsi del 118.
I pompieri hanno estratto vivo ma in gravissime condizioni un uomo che è stato stabilizzato e immediatamente trasportato nell’ospedale. Per il trasferimento dell’uomo ferito, trovato in stato di incoscienza sul suolo della stanza dove è avvenuta la deflagrazione, è stato necessario un elicottero del Suem, il Servizio di urgenza ed emergenza medica. Non è stata comunicata l’identità della persona ferita attualmente ricoverata e assistita all’ospedale dell’Angelo di Mestre.
Per un’altra persona, purtroppo, colpita dall’impatto dell’esplosione non c’è stato nulla da fare. La seconda vittima, infatti, è deceduta poco dopo essere stata soccorsa e dichiarata morta all’interno dell’abitazione dai medici del servizio sanitario nazionale. Secondo indiscrezioni la persona deceduta è Mauro Paladin, conosciuto in città per essere un collezionista di reperti bellici della Grande guerra.
In un primo momento i carabinieri hanno ipotizzato che fosse esplosa una bombola di gas all’interno dell’abitazione. Ma dai rilievi effettuati si è scoperto che ha esplodere è stato un vecchio ordigno bellico. Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, sembrerebbe che la deflagrazione sia stata causata dal tentativo “rudimentale” delle due vittime di procedere al disinnesco della bomba.
I carabinieri hanno transennato la zona diverse centinaia di metri quadrati e circoscritto l’accesso all’edificio dove è avvenuta l’esplosione in attesa della bonifica degli artificieri. Nella casa di Paladin, infatti, sarebbero stati trovati altri ordigni e reperti bellici che gli artificieri devono verificare per poter escludere la presenza di qualsiasi pericolo di scoppio.
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