A Venezia si pensa di vietare i vecchi trolley. Una decisione che sembra piuttosto surreale, ma a sostegno della quale vengono addotte varie motivazioni. Il problema riguarderebbe il troppo rumore che le valigie, quando vengono trascinate, emettono. La questione non riguarda soltanto le valigie munite di ruote, ma anche i carretti di hotel e i carrelli dei supermercati, quelli che sono in uso fra gli operatori del trasporto merci e delle lavanderie.
Il Comune avrebbe pensato di impedire l’uso delle ruote piene e di lasciare il via libera a quelle ad aria, in modo che siano più morbide. Soltanto in questo modo, si pensa, potrebbero essere evitati anche i continui colpi che vengono dati ai ponti e alle strade di una città in cui ci si muove per lo più a piedi.
Il divieto
Già nel 2009 il sindaco Massimo Cacciari aveva firmato un’ordinanza, con la quale veniva vietato il passaggio di carretti e valigie con ruote sul quarto attraversamento del Canal Grande. Questo divieto non raggiunse molti risultati, perché in molti non si attengono alle regole. Tra l’altro nemmeno vengono inflitte sanzioni specifiche, perché i vigili urbani non riescono a controllare tutto.
Adesso si ridiscute la questione in Comune e, se l’amministrazione comunale dovesse decidere di apporre il divieto alle valigie con le ruote, significherebbe che si dovrebbero fare degli stretti controlli su tutti i turisti che devono raggiungere l’hotel, trascinando il loro trolley. In molti non ci credono, ma, se l’intenzione del Comune andasse in porto, sarebbe perfino vietato fare la spesa con i carretti a ruote. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dall’uso delle ruote ad aria, ma resterebbe comunque il problema delle valigie, perché in commercio non ci sono ruote molleggiate.
L’unico rimedio sarebbe obbligare i visitatori e i residenti a portare i trolley a mano, senza trascinarli. Ma non si sa chi sarebbe disposto a farlo, considerata anche la conformazione urbana delle vie di Venezia. Per molti proprio i carretti costituiscono l’unico modo più comodo per spostare ciò che si acquista, compresi i mobili. Potrebbero esserci anche dei cori di protesta fra la cittadinanza.