Il bilancio delle vittime – ancora provvisorio – della frana che si è registrata nelle scorse ore in Venezuela è stato confermato dal vicepresidente del governo Delcy Rodri’guez.
Lo smottamento sarebbe stato provocato dall’esondazione del fiume El Pato. Il presidente Maduro ha disposto il dispiegamento di tutte le forze disponibili, proclamando 3 giorni di lutto nazionale per esprimere vicinanza alle vittime.
Sono almeno 22 le vittime, tra cui diversi bambini, della violenta frana – che si è verificata a seguito delle numerose piogge lo scorso sabato pomeriggio – che hanno colpito la città di Tejeras, nello Stato di Aragua, in Venezuela. Al momento si contano 55 dispersi.
A confermare il drammatico bilancio della frana è stato il vicepresidente del governo Delcy Rodri’guez, che ha spiegato:
“Stiamo assistendo a danni molto significativi e a perdite umane: finora abbiamo già trovato 22 morti e ci sono più di 52 dispersi”.
A provocare la frana, caduta dopo almeno 3 ore di piogge lo scorso sabato pomeriggio, è stata l’esondazione di diversi corsi d’acqua, che si è registrata a seguito delle violente piogge che hanno colpito lo Stato.
In particolare, è straripato il fiume El Pato, che ha spazzato via diverse abitazioni e negozi.
Il presidente Nicolas Maduro ha disposto il dispiegamento di tutte le forze disponibili per assistere la popolazione del Venezuela.
Sono decine le persone che hanno perso la vita negli ultimi mesi per via delle violenti piogge che hanno colpito lo Stato. Nel 1999, enormi frane avevano causato 10.000 vittime nello stato di Vargas, a 25 chilometri a nord di Caracas.
Il presidente Maduro ha proclamato 3 giorni di lutto cittadino, per esprimere solidarietà alle famiglie colpite dalle gravi perdite.
Lo scorso sabato si erano registrate piogge con attività elettrica negli stati di Mérida, Aragua, Yaracuy, Falcón, Yaracuy, Carabobo, Caracas, Anzoátegui, Miranda, Sucre, Monagas, Delta Amacuro, Bolívar e Amazonas.
Il tempo avverso in Venezuela è dovuto alla Niña – nota anche come oscillazione meridionale – altro non è che la fase fredda del ciclo climatico che include El Niño da un estremo e La Niña dall’altro.
Questo fenomeno si registra quando si registrano temperature particolarmente fredde della superficie dell’Oceano Pacifico tra la zona est e centrale. Di solito, le conseguenze peggiori quando c’è la Niña si registrano in Africa, Asia e America Latina.
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