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Erano circa 40 gli studenti universitari che sono stati fermati mentre manifestavano per le strade di Caracas, in Venezuela. I giovani stavano marciando verso la sede del Consiglio nazionale elettorale, per esprimere il loro dissenso contro la riforma costituzionale proposta dal presidente venezuelano Nicolas Maduro. La polizia però ha represso la protesta in maniera brutale: dopo scontri iniziati a suon di spari con pallettoni di gomma, i ragazzi sono stati derubati dei loro averi, zainetti, cellulari, ecc, e caricati su un camion dentro cui è stato lanciato ed esploso un lacrimogeno.
David Smolansky, oppositore del governo Maduro, ha raccontato di aver visto gli agenti della Guardia nazionale malmenare persone disarmate dopo una vera e propria ‘imboscata’. “Io stesso ho dovuto salvare un ragazzo in sedia a rotelle che stava soffocando a causa del gas”. La brutale repressione è stata ripresa da vari testimoni, che hanno pubblicato sui social network immagini e video. Poi è arrivata anche la denuncia del vicepresidente del Parlamento Freddy Guevara.
“I giovani si erano riparati, i poliziotti gli hanno detto di uscire tranquilli, che non c’erano problemi. Poi li hanno riuniti, gli hanno sparato addosso i lacrimogeni, hanno aperto gli sportelli di un camion frigo, li hanno caricati come se fossero bestie e li han portati via”, ha raccontato Guevara. In almeno due video ripresi durante l’arresto dei giovani si vede un agente della polizia che, prima di chiudere gli sportelli del camion, lancia un candelotto lacrimogeno al suo interno.
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