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In Venezuela il voto per scegliere l’Assemblea nazionale costituente tanto voluta dal presidente Nicolas Maduro si è svolto nel caos e nella violenza. In molti centri si è assistito a proteste simili alla guerriglia urbana, ma tale esito era atteso, dato che il voto era stato indetto da Maduro nonostante l’opposizione di gran parte della società civile. Le elezioni venezuelane si sono svolte in mezzo a un’ondata di proteste contro il governo cominciata lo scorso 1° aprile. Ben tredici persone sono state uccise solo nelle ultime 24 ore, per un totale di 120 morti dall’inizio della rivolta, tra i quali un candidato all’Assemblea nazionale costituente.
Alle elezioni per l’Assemblea costituente in Venezuela, respinte da buona parte della comunità internazionale, non ha partecipato l’opposizione, che anzi ha invitato a bloccare il traffico nelle principali strade dei 23 Stati del Venezuela, convocando una protesta massiccia sull’autostrada Francisco Fajardo, la principale via della capitale.
MADURO E IL VOTO PER L’ASSEMBLEA COSTITUENTE
L’elezione in Venezuela serviva a eleggere i 545 membri dell’Assemblea costituente, l’organo che avrà poteri illimitati di riforma dello Stato e di modifica dell’ordinamento giuridico. Nonostante la bassa affluenza e il caos generato dalla guerriglia degli oppositori nelle strade, Maduro ha definito le elezioni un “successo storico” del chavismo, mentre il governo ha continuato ad assicurare che nel paese “regna la calma”. Intanto i dati ufficiali parlano di un’affluenza del 41,5%, mentre l’opposizione evidenzia come l’astensione sia stata dell’87%. I numeri, ovviamente, non corrispondono.
PERCHE’ UNA COSTITUENTE?
Maduro ha fortemente voluto che i venezuelani andassero a votare per eleggere i membri dell’Assemblea costituente, per portare avanti una riforma della Costituzione che, secondo il governo in carica, dovrebbe arginare lo strapotere delle oligarchie economiche e politiche del Paese. Secondo l’opposizione, invece indebolirà i principi base della democrazia venezuelana. I 540 membri della Costituente saranno eletti in forma settoriale (364) e in ambito territoriale (176).
I pilastri della riforma prevedono che i componenti dell’Assemblea costituente provengano da otto settori: lavoratori, contadini, studenti, portatori di handicap, indigeni, pensionati, imprenditori sociali e consigli comunali. L’opposizione sostiene che questa metodologia avvantaggi il governo che dispiega le sue forze nel sindacato e nelle associazioni di categoria.
VOTO IN VENEZUELA, UCCISO CANDIDATO ALLA COSTITUENTE
E’ stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in Venezuela a Ciudad Bolivar, capitale dello Stato meridionale di Bolivar. Lo riferisce la procura, spiegando che si tratta dell’avvocato Jose Felix Pineda Marcano, di 39 anni. L’uomo si trovava a casa sua insieme a familiari e amici quando due persone con armi da fuoco hanno fatto irruzione nell’abitazione.
Ma la violenza per le strade delle città venezuelane non si placa: solo nelle ultime 24 ore abbiamo contato 13 morti, tra cui due adolescenti, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, che sono stati uccisi nello stato del Tachira, a Capacho Viejo il primo, e a Tucape il secondo. Inoltre, altre vittime sono state: Ricardo Campos, segretario giovanile del partito Acción Democrática (AD), ucciso a Cumana; nonché Marcel Pereira e Iraldo Guitérrez, uccisi nello Stato occidentale di Merida.
LE DECISIONI DI MADURO
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha avvertito di nuove misure contro il Parlamento, la Procura, i leader dell’opposizione e i media privati nel suo primo intervento dopo il referendum di ieri sull’Assemblea costituente. Il leader chavista, in un discorso televisivo, ha ribadito che la Anc prenderà il potere nelle prossime ore e “revocherà l’immunità parlamentare a coloro a cui era stata tolta”, agirà “contro la borghesia parassita” per trovare una soluzione alla crisi economica. Maduro ha criticato inoltre la copertura concessa al voto dai media privati venezuelani accusandoli “di censurare le elezioni” e ha chiesto un’indagine contro il canale Televen per “apologia di reato”. “Siamo in una guerra di comunicazione contro le menzogne della televisione, attenzione”, ha avvertito.
ARGENTINA CONTRO VENEZUELA
L’Argentina non riconoscerà i risultati di queste elezioni illegali. Il governo argentino ha detto che le elezioni in Venezuela per l’Assemblea costituente sono “illegali” e ha avvertito che non riconoscerà il risultato delle urne. “Il governo argentino si rammarica che il governo venezuelano, ignorando gli appelli da parte della comunità internazionale, compresi i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), ha continuato con l’elezione di un’Assemblea costituente”, ha sottolineato la Cancelleria argentina in un comunicato. E aumentano intanto i paesi sudamericani che non riconosceranno l’esito del voto, alla lista si aggiungono: Messico, Colombia, Perù e Cile che parla di voto “illegittimo”; gli Usa hanno condannato le violenze.
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