Sono trascorsi 20 anni da quel 24 gennaio 2003, quando Giovanni Agnelli morì all’età di 81 anni per un carcinoma alla prostata. È stato un imprenditore, icona di stile e di eleganza, uno dei principali azionisti della Fiat e noto anche come avvocato per il suo titolo di studio (anche se non esercitò mai la professione).
Nel ventesimo anniversario dalla sua morte tutti lo ricordano come una personalità simbolo che ha fatto la storia dell’imprenditoria italiana negli anni della grande crescita economica e sociale del nostro Paese.
Nato il 12 marzo 1921 a Torino, secondo di sette fratelli provenienti da una famiglia alto borghese; all’età di 14 anni il nonno paterno, fondatore della Fabbrica Italiana Automobili Torino, lo sceglie come il signor Fiat quando il padre Edoardo muore prematuramente in un incidente aereo.
Nel 1938 consegue il diploma presso il liceo classico Massimo D’Azeglio del capoluogo piemontese. Successivamente consegue anche la laurea in giurisprudenza ma non si dedica mai all’attività forense.
Tutti lo chiamano “il senatore”, propio come suo nonno; nel 1953 sposa a Strasburgo, nel castello di Osthoffen, Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto, dalla quale ha due figli, Edoardo e Margherita.
Nel 1966, all’età di solo 45 anni entra in Fiat come presidente dell’azienda di famiglia, prendendo il comando in sostituzione a Vittorio Valletta, il quale ha guidato la società nel ventennio precedente.
Prima di allora, Agnelli ha incarichi solamente di rappresentanza all’interno dell’azienda automobilistica piemontese, pertanto non ha alle spalle una solida esperienza dirigenziale.
Ma il periodo del boom economico sono per la Fiat gli anni in cui da un lato gli italiani impazziscono per le 600 e dall’altro un momento storico piuttosto critico a causa del movimento studentesco, le grandi lotte operaie che si trasformano in scioperi e assenteismo, portando all’azienda gravi ripercussioni.
Dopo anni difficili, di profonda crisi economica, grazie a Cesare Romiti rilancia la Fiat in un panorama internazionale trasformandola in poco tempo in una società vasta in diversi settori.
Non solo momenti belli e spensierati, non solo una vita piena di successi ma anche costernata di momenti tragici e di drammi familiari. A iniziare dalla morte improvvisa del padre Edoardo quando il giovane Agnelli ha solamente 14 anni; poi il decesso della madre in un incidente automobilistico, 10 anni dopo. Successivamente subisce la perdita del fratello Giorgio, sette anni più giovane e del nipote Giovanni Alberto.
Infine, il dolore più grande per un genitore, quella del proprio figlio; infatti nel novembre 2000 muore il suo primogenito, Edoardo.
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