Un bambino è stato trovato a Ventimiglia, in fin di vita per strada, il nonno si è costituito raccontando la sua versione.
All’inizio sembrava che il piccolo fosse stato investito da un’auto pirata, invece il nonno ha raccontato una vicenda completamente diversa, tuttavia resta a piede libero perché la Procura di Imperia non ha disposto nessuna misura cautelare.
Era il 20 dicembre quando un bambino di 6 anni è stato ritrovato in fin di vita in via Gallardi, a Ventimiglia. Dopo giorni di indagini la svolta è arrivata oggi, dopo la confessione del nonno, o meglio il compagno della nonna, che ha dato una versione diversa rispetto a quella ipotizzata dagli inquirenti.
Si pensava infatti che il piccolo era sfuggito ai nonni e corso in strada. Al momento dei fatti è stato aperto un fascicolo contro ignoti con l’accusa di gravi lesioni, infatti il piccolo è in prognosi riservata.
I nonni raccontarono di averlo perso di vista e secondo la loro ipotesi, un’auto pirata lo avrebbe investito e ridotto in condizioni gravi, tali da essere necessario il trasporto al Gaslini di Genova, in codice rosso.
I nonni lo hanno trovato riverso sull’asfalto nei pressi dell’abitazione dei nonni, ferito e privo di conoscenza. Così lo hanno caricato in auto e lo hanno spostato prima di chiamare i soccorsi, che sono subito intervenuti e lo hanno trovato in condizioni critiche, con un trauma alla spalla, al polso e uno ai polmoni.
All’ospedale di Genova il piccolo è stato intubato e gli inquirenti che sono stati chiamati ad indagare si sono concentrati subito sui nonni, anche per il particolare dettaglio dello spostamento.
Le indagini sono subito partite per capire cosa sia veramente accaduto. All’esame degli agenti ci sono i filmati di una telecamera di zona e da questa è evidente che non ci sono stati incidenti e quindi nessun pirata della strada coinvolto.
La svolta è arrivata oggi con la confessione del nonno, che ha dichiarato di aver picchiato il bambino in casa perché era infastidito dal suo comportamento, così lo ha dapprima picchiato in casa e poi rincorso nel cortile, dove il bambino è caduto.
Le pesanti affermazioni dell’uomo hanno confermato quello che pensavano gli inquirenti e così è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di lesioni gravissime.
Ora la versione, che però non determina il suo arresto perché non è stato riscontrato il pericolo di fuga. Le sue affermazioni dovranno essere vagliate dagli inquirenti e sono molti i dettagli da chiarire.
Alla notizia, il padre del bambino ha dichiarato:
“non riesco a darmi pace, ha anche avuto la faccia di venire a dirmi di farmi coraggio. deve marcire lentamente, dove ha trovato il coraggio di commettere un gesto simile! figlio mio sto lottando per i tuoi diritti e la tua dignità”.
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