Esiste un specie di verme mangia polistirolo che potrebbe essere arruolato nella quotidiana battaglia contro lo smaltimento della plastica che inquina il nostro pianeta. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Environmental Science and Technology, il quale per primo offre le prove documentate su come questi vermi possano sopravvivere sgranocchiando polistirolo ed altri materiali plastici, che si accumulano nelle discariche e prima erano considerati non biodegradabili. Il tutto senza alcun danno al loro organismo.
Per lo studio, gli scienziati hanno alimentato 100 di questi vermi della farina con 34-39 milligrammi di polistirolo al giorno, l’equivalente di una piccola pillola: grazie all’aiuto di microbi intestinali, i vermi hanno convertito metà di questo materiale plastico in anidride carbonica, ed espulso il resto sotto forma di escrementi biodegradabili. Ma la vera svolta è giunta quando i ricercatori hanno svolto un report sulla salute dei vermi, come rivela Craig Criddle, professore di Stanford e supervisore dello studio: ‘Sembrano essere sani esattamente come quelli alimentati con una dieta normale. Infatti, la loro deiezioni paiono essere abbastanza sicure da essere utilizzate come terreno per le colture, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questo aspetto‘.
Secondo gli studiosi grazie a questa scoperta si è aperta una nuova strada per risolvere il problema dell’inquinamento plastico globale: basti pensare che nei soli Stati Uniti più di 33 milioni di tonnellate di plastica vengono gettati in discarica ogni anno, e meno del 10 per cento di tali rifiuti viene riciclato. Molti di questi materiali plastici erano considerati fino ad oggi non biodegradabili, responsabili di inquinare il suolo e minacciare l’ecosistema marino: ad esempio il solo polistirolo può durare più di un milione di anni senza decomporsi, come rivelano studi passati. Il pool di scienziati vuole capire cosa succede nell’intera catena alimentare, quando i vermi mangia polistirolo vengono consumati da altri animali, che sono a loro volta mangiati da creature ancora più grandi, per capire l’effetto. Inoltre i ricercatori sono fiduciosi di trovare un equivalente marino di questi vermi, che potrebbero difendere gli oceani della Terra dall’incoscienza dell’uomo che continua ad inquinare con la plastica il mare. Il fatto che la nostra spazzatura possa rivelarsi un bocconcino appetitoso per altre specie viventi potrebbe regalare speranze inaspettate alla sopravvivenza del pianeta.
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