L’ancora premier (per poco) Mario Draghi ha preso parola al vertice Ue. Il suo era un intervento molto atteso perché la sua è una figura autorevole e ben nota all’interno dell’Unione europea e ha sempre preso decisioni per il bene comune.
Detto ciò, la realtà mostra una situazione poco omogenea a livello di opinioni e la posizione di Draghi è stata chiara e netta come sempre. Ha fornito le sue spiegazioni in merito alla scelta, da lui consigliata, sull’introduzione del price cap fino al consiglio di non mostrare rotture e debolezze. Questo perché altri leader come Scholz sono contrari al tetto al prezzo del gas e le decisioni stanno slittando per dissapori interni.
Il vertice del Consiglio europeo è stato centrato ed organizzato in maniera da poter affrontare in modo celere la questione energia che sta facendo vacillare economia e mercati. Una situazione che necessita di velocità e prontezza ma che non riesce a trovare un accordo comune.
Se si parla di condividere le riserve e le risorse c’è unità, ma quando si va a toccare il discorso sul tetto al prezzo del gas o price cap la questione cambia. La paura che sopravvenga una crisi ancora più profonda così come l’esito delle sanzioni frena alcuni stati che non concordano con la misura proposta.
Limitare il prezzo di vendita secondo Scholz equivale a lanciarsi nel vuoto dato che potrebbe voler dire perdere i maggiori fornitori europei. Non è detto che chi fornisce energia accetti di avere un tetto massimo e potrebbe scegliere di rifornire altri paesi.
Anche l’Olanda sostiene che il price cap danneggerebbe troppo anche gli stati europei e che non aiuterebbe a sistemare la situazione attuale. È intervenuto anche Mario Draghi e il suo discorso era molto atteso. Come sempre ha analizzato i problemi fornendo opzioni successive frutto di attente verifiche.
Draghi ha preso parola in modo deciso al summit dei 27 leader Ue e ha chiesto ai membri unità. Il suo discorso è stato chiaro e netto e lo si apprende da fonti europee Ansa che hanno descritto l’incontro come diretto e senza giri di parole. Ha chiesto di farsi vedere uniti e di non provocare fratture tra stati membri in questo momento difficile.
Ha spiegato: “Gli Stati Membri devono avere una capacità di spesa comune per difendere il level playing field. Non è una questione di solidarietà ma di salvaguardia del mercato interno”. L’esperienza del politico in ambito economico è frutto di anni di impegno per l’Ue e non intende mollare la presa dato il rischio per tutti i membri.
Il price cap è un modo per mettere tutti d’accordo cercando di preservare l’economia e l’unità dell’Unione Europea. Il premier ha strigliato i componenti dell’Ue cercando di spingerli a ragionare per il bene comune e sia sul lungo che sul breve termine.
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