Svolta a Bruxelles: al termine della quarta giornata di negoziati, l’intesa su governance e dotazione del Recovery Fund, uno dei principali strumenti economico-finanziari individuati in sede europea per rispondere agli effetti della crisi post Covid-19, è finalmente arrivata. Dopo un avvio piuttosto complicato, caratterizzato dal duro scontro tra Paesi frugali e Paesi mediterranei, il vertice tra i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell’Ue, riuniti a Bruxelles per decidere su Recovery plan e bilancio europeo 2021-2027, si conclude con un accordo frutto di mediazioni e compromessi.
Dopo quattro giorni e quattro notti di negoziati, che hanno fatto del vertice di Bruxelles il più lungo della storia dell’Ue da vent’anni a questa parte, l’intesa raggiunta dai leader europei prevede una dotazione complessiva per il Recovery Fund di 750 miliardi di euro. Di questi, 390 miliardi sono costituiti da aiuti a fondo perduto, 110 miliardi in meno rispetto alla proposta iniziale di 500 miliardi fatta dalla Commissione Ue.
Anche sulla delicata questione della governance, oggetto di un durissimo scontro tra il premier italiano Giuseppe Conte ed il premier olandese Mark Rutte nei primi giorni del vertice Ue, si è infine raggiunto un accordo. Per poter accedere alle risorse del Recovery Fund, infatti, i Paesi membri presenteranno dei piani nazionali di riforma che dovranno essere approvati dal Consiglio Ue a maggioranza qualificata. La valutazione sull’effettiva attuazione delle riforme sarà invece affidata al Comitato economico e finanziario. In questa sede, se qualche Paese dovesse riscontrare delle irregolarità, potrà richiedere l’intervento del Consiglio Ue avvalendosi di un freno di emergenza.
Anche sulla dotazione complessiva del bilancio pluriennale europeo per il 2021-2027 arriva infine l’accordo, con risorse fissate a 1.074 miliardi di euro.
L’intesa raggiunta al vertice Ue di Bruxelles porta in dote all’Italia ben 209 miliardi di euro, di cui 82 di sussidi a fondo perduto e 127 di prestiti. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea, che prevedeva per l’Italia risorse pari a 173 miliardi, aumenta la fetta costituita dai prestiti, che passano da 91 a 127 miliardi. Soddisfatto del risultato il presidente Conte, il quale ha commentato: “Con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre”.
Soddisfatti anche i leader dei Paesi frugali, i quali oltre alla riduzione delle sovvenzioni a fondo perduto a 390 miliardi e all’introduzione di un freno di emergenza, ottengono anche rimborsi sulla contribuzione al bilancio, i cosiddetti rebates, decisamente più alti. Soddisfatti infine anche gli altri leader europei: a vertice concluso, il presidente francese Emmanuel Macron ha infatti parlato di “giornata storica per l’Ue”.
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