Vi è mai capitato di mettere i vostri abiti usati nei cassonetti gialli di raccolta? Spesso si pensa di poter fare del bene a chi ha bisogno e allo stesso tempo non sprecare riciclando gli abiti e mettendo quelli non ancora da destinare al cassonetto dei rifiuti negli appositi contenitori gialli che troviamo sui marciapiedi. Ma attenzione, perché gli abiti non vanno in beneficenza, bensì vengono rivenduti.
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Ed è per questo che l’Antitrust ha multato per 100mila euro l’Ama (Azienda municipale Ambiente) di Roma il consorzio appaltatori Sol.co, mentre Bastiani ha ricevuto una sanzione di 10mila euro, rilevando una pubblicità ingannevole sui cassonetti usati per la raccolta di abiti usati. I messaggi erano i seguenti: ”I materiali in buono stato saranno recuperati come indumenti”, ”grazie per il vostro aiuto”, ”aiutaci ad aiutare” ed erano ingannevoli perché la raccolta sembrava fatta per beneficenza mentre non venivano chiariti i fini commerciali. Gli abiti venivano destinati alla vendita in Nord Africa e all’Est Europa.
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