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Categories: Tecnologia

Vestito 3D che diventa trasparente più si naviga online

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Immaginate di indossare un vestito che diventa man mano sempre più trasparente più si naviga online e più si condividono informazioni: che senso ha? In realtà la navigazione sul web e il mettersi a nudo sono molto più collegati di quanto si possa immaginare: social network, applicazioni, siti web e quant’altro usiamo ogni giorno ci rende sempre più esposti e vulnerabili, spesso più di quanto possiamo ipotizzare. Per questo motivo i due designer Xuedi Chen e Pedro Oliveira hanno realizzato uno speciale corsetto stampato in 3D che rende meno opache alcune sue porzioni per illustrare quanto la rete sia una subdola trappola per raccattare informazioni personali anche molto riservate.

Spesso gli utenti non si rendono conto di quanto sia pericoloso condividere liberamente informazioni personali online. Grazie ai social network come Facebook e a servizi come Google che ormai sono in ogni dove, è possibile “regalare” una quantità esorbitante di dati privati che sono molto più preziosi di quanto immaginiamo. Già, perché poi vengono utilizzati per ricerche e indagini di mercato e vengono venduti a peso d’oro (di più: di platino) da chi li ha raccolti. Per evidenziare quanto sia urgente una sensibilizzazione su questo “problema”, è stato ideato il progetto X.Pose.

Già il nome dice tutto perché si può leggere come “expose” ossia esporsi ed è proprio il punto focale del discorso. Quando si naviga online e si visitano siti, si condividono informazioni, si lasciano continuamente tracce. Un po’ come se fosse un autopaparazzamento incontrollato. C’è chi è consapevole di questo e dunque sa perfettamente quanto e come sta divulgando, ma sono molte di più le persone che non ne hanno la minima idea. Allo stesso modo, il vestito diventa trasparente mettendo a nudo la pelle di chi lo indossa man mano che naviga e condivide. Una rappresentazione visibile, insomma.

Come funziona? Il corsetto rappresenta un paese e ogni collegamento tra una porzione e l’altra è un isolato. Il software collegato al vestito è in grado di determinare dove l’utente sta navigando, comunicando via Bluetooth tra il telefono e un chip Arduino. Più si condivide e si diffonde, più ci si espone e più l’area interessata perde opacità diventando trasparente: è reso possibile dalla struttura di questo tessuto digitale che funziona in modo molto simile ai lettori di libri digitali. Insomma: quanto siamo disposti a metterci a nudo online?

Funziona in modo simile, anche se per altro scopo, il vestito che diventa trasparente più ci si eccita, eccolo.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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