Il decreto, approvato dal Consiglio dei ministri, prevede oltre 3mila assunzioni due terzi delle quali nelle forze di sicurezza: 327 nuovi incarichi nei ministeri.
Più di 2100 le assunzioni riguardanti l’Arma, la Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco. Insieme alla Polizia di Stato, la Capitaneria di porto e la Guardia Costiera, per un totale di più due terzi delle 3mila assunzioni previste dal decreto che ridimensionerà però le richieste dei ministeri.
Ci rimetterà il ministero del Lavoro, con solamente 50 assunzioni. Sono 327 i nuovi incarichi per i ministeri, anche se la premier in persona aveva dovuto chiedere di abbassare il numero per le troppe richieste arrivate dai dicasteri.
Dunque numero molto ridimensionati, con il decreto inserito all’ordine del giorno del cdm in extremis, pare, nonostante una prima ipotesi di slittamento. Il testo approvato del decreto qualche malumore, nonostante la sfoltita sia stata poi anche più lieve di quanto non ci si aspettasse, ha generato anche qualche malumore tra i tecnici.
Un taglio delle assunzioni, nella sostanza, quando la versione contestata del testo prevedeva 1.190 assunzioni solamente nei ministeri e nella Presidenza del Consiglio, per un totale di 3.250 assunzioni nella pubblica amministrazione. Avvocatura dello Stato, Agenas, Anvur, sistema ricercatori universitario, per 1.377 assunzioni. Ma la bozza del decreto ha tagliato i posti del ministero, prima da 1.190 a 863, dopo le direttive della premier.
Aumento degli stipendi per tentare di trattenere i ricercato in patria. Sarebbe questa una delle mosse del decreto contro la cosiddetta “fuga di cervelli“. Un decreto dove l’incentivo per la ricerca di alto profilo è volta anche al richiamare dall’estero studiosi che troppo presto avevano abbandonato l’Italia in cerca di retribuzioni migliori.
Un aumento fino al 30% per i ricercatori che si aggiudicano i finanziamenti di ricerca. E ancora, nel decreto è previsto lo stop per il ritorno dei pensionati nella Pubblica amministrazione, con altre versioni del testo che prevedevano anche questa possibilità per incarichi dirigenziali per un periodo di massimo due anni.
Il Consiglio dei ministri ha discusso inoltre anche del decreto contro la siccità, per uno snellimento delle autorizzazioni e degli iter per arrivare alle infrastrutture idriche, per la gestione e per la sicurezza degli invasi. La prima cabina di regia il mese prossimo, presieduta da Matteo Salvini che coordinerà e monitorerà in qualità di ministro delle Infrastrutture.
Dunque, prima di allora, si avrà tempo nei prossimi trenta giorni di effettuare le dovute ricognizioni per gli interventi da effettuare per contrastare la siccità, con grande urgenza, vista la grande crisi idrica del nostro Paese.
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