L’Aula di Palazzo Madama ha approvato il decreto Lavoro con 96 sì, dieci astenuti e 55 voti contrari. Il provvedimento, che dovrà essere convertito in legge entro il tre luglio, passerà all’esame della Camera. Il decreto Lavoro è stato approvato dalla maggioranza, mentre Pd, M5S e Avs si sono mostrati contrari.
Il decreto Lavoro è stato approvato dal Senato e adesso passerà a Montecitorio. Il provvedimento punta ad introdurre l’Assegno di inclusione a partire dal primo gennaio 2024, andando definitivamente a sostituire il Reddito di Cittadinanza. Viene aumentato il taglio del cuneo fiscale a partire dal primo luglio fino alla fine dell’anno 2023. E dopo? La misura potrebbe essere resa strutturale, ma manca un’adeguata copertura finanziaria.
Tra le altre novità c’è la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e per i genitori lavoratori con figli under 14. Sui fringe benefit resta l’aumento della soglia pari a 3mila euro per i dipendenti che hanno figli a carico. Scopriamo quali sono le novità, le conferme ed i cambiamenti previsti dal decreto Lavoro.
Il decreto Lavoro è stato approvato nell’Aula di Palazzo Madama con 96 voti favorevoli, dieci astenuti e 55 voti contrari. Il governo ha confermato di voler mettere al centro dell’azione il tema dell’occupazione. L’esecutivo è intervenuto su chi ha un’occupazione e su chi è disoccupato e ha necessità di uno strumento di sostegno economico e di inclusione sociale. Scopriamo quali sono le novità che interessano il mercato del lavoro.
Dopo il tramonto del Reddito di Cittadinanza, a partire dal primo gennaio 2024 entrerà in vigore l’assegno di inclusione, che sarà destinato a tutti coloro che rispettano determinati requisiti. L’assegno di inclusione sarà destinato a tutte quelle famiglie con Isee non superiore ai 9360 euro con disabili, minori, fragili ed over 60. L’importo è pari a 500 euro, a cui è possibile addizionare un contributo per la locazione pari a 280 euro al mese.
La misura di sostegno economico e di inclusione sociale sarà erogata per un periodo non superiore ai 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di 30 giorni. A partire dal primo settembre il Reddito di Cittadinanza sarà sostituito dal Supporto per la Formazione ed il Lavoro, che sarà erogato a tutti coloro che hanno dai 18 ai 59 euro e stipuleranno un patto per la formazione e per la frequentazione dei corsi professionali. Si tratta di un beneficio economico di importo pari a 350 euro al mese.
Per abbassare le tasse in busta paga il decreto Lavoro ha confermato il taglio del cuneo fiscale a partire dal mese di luglio fino alla fine del corrente anno. Il taglio del cuneo contributivo spetta a tutti i lavoratori che hanno redditi medio-bassi. Si arriva ad un taglio di 7 punti per coloro che hanno redditi di importo inferiore ai 25.000 euro e di 6 punti per coloro che hanno redditi di importo compreso tra i 25 ed i 35.000 euro all’anno. Giorgia Meloni punta a rendere la detassazione strutturale anche per l’anno 2024. Si tratta di un’impresa non facilissima dato che manca la copertura finanziaria. Confermata la detassazione per gli straordinari, la tredicesima ed i premi di produzione.
Detassati i fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico. L’articolo 40 del provvedimento precisa che anche i figli adottivi possono beneficiare dell’innalzamento del tetto a 3.000 euro.
È stato prorogato lo smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con i figli under 14 nel settore privato fino alla fine dell’anno 2023.
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