Ville a forma di svastica nel Salento

Siamo a Carovigno, in Puglia, sul litorale salentino in provincia di Brindisi, fra le località marine di Specchiolla e Pantanagianni. E proprio vicino al mare sorge un intero comprensorio fatto di villette a schiera che, viste dall’alto mostrano la loro forma a svastica. Quegli edifici stanno lì dagli anni ’90, ma solo ora, grazie al tam tam sui social, la notizia ha cominciato a girare suscitando scalpore e indignazione per via dell’imbarazzante simbologia nazista.

La scoperta delle ville a forma di svastica è arrivata grazie alle immagini aeree di Google maps. Pare che nessuno si fosse accorto, da terra, che quelle villette a circa cinquecento metri dalla spiaggia avevano proprio la forma di una svastica, simbolo nazista. Non sembra esserci stato un errore nel progetto, e nemmeno una svista nella costruzione. Dalle prime indagini anche dal punto di vista delle concessioni e autorizzazioni edili pare tutto in regola.

Il complesso residenziale in questione però, lontano dall’essere il frutto di un nostalgico del Terzo Reich, potrebbe essere semplicemente nato secondo un progetto edilizio che sfruttando elementi modulari permetteva una gestione migliore della metratura interna dei locali garantendo panorama ed esposizione solare alla maggior superficie possibile. Dai fotogrammi aerei si vedono nella zona altri mini complessi realizzati con questa tecnica. Le altre aree adiacenti seguono un stile architettonico lineare e molto simile alle villette con la svastica, ma in questi casi non si delineano forme né simboli.

Un precedente famoso: La base navale USA

La costruzione dell’innovativo complesso di sei edifici nella base navale statunitense di Coronado nel sud della California iniziò nel 1967. Il progetto iniziale subì delle modifiche, e quando i lavori furono terminati nel 1970, il complesso consisteva di quattro edifici a forma di elle disposti ad angolo retto. Fu allora che per la prima volta emerse il singolare problema della simbologia con la svastica nazista, ritornata poi alla ribalta più recentemente, tanto che la marina statunitense nel 2008 ha stanziato 600.000 dollari per cercare di mascherare la forma dell’edificio con l’ausilio di opere di paesaggistica, strutture di roccia e pannelli solari.

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