Un sondaggio statunitense, ha rivelato che su 40mila famiglie americane il 38% dei casi di violenza sessuale avviene ai danni degli uomini. Un dato allarmante, che però non è altro che una presa di conscienza più “realistica” nei confronti di un fenomeno che si verifica molto di frequente negli Usa. Nella ricerca condotta da Lara Stemple, collaboratrice al Progetto Salute e Diritti Umani presso l’Università della California, vengono aggiunti anche i casi in cui le vittime di sesso maschile vengono costrette ad abusare altre persone, sia con la coercizione fisica sia approfittando dell’eventuale incapacità di intendere e di volere del malcapitato.
Nascondersi nel silenzio
I risultati sono agghiaccianti ed evidenziano una parità in termini di numero delle vittime femminili e maschili di stupro: 1 milione e 270mila le prime, 1 milione e 267mila le seconde. Il problema di fondo non è solo l’imbarazzato silenzio nel quale si chiudono soprattutto le vittime di sesso maschile, ma anche una diffusa quanto inspiegabile e radicata abitudine a percepire meno la vittimizzazione sessuale sugli uomini, come se questi fossero invincibili e capaci solo loro di compiere efferatezze nei confronti del “sesso debole”, ovvero le donne.
Basti considerare che dalle rilevazioni statistiche sugli stupri contro gli uomini vengono esclusi i detenuti e i soldati, vittime di violenza durante i conflitti armati, che spesso dichiarano di avervi assistito piuttosto che esserne stata vittima. Quello che spesso non si tiene conto quando si pensa a una vittima di sesso maschile è l’aspetto psicologico della violenza: molti non riescono a reagire per lo choc e la paura, quando magari gli vengono rivolte minacce di morte in caso di ribellione o richiesta di aiuto, senza contare che spesso e volentieri le donne in veste di “carnefice” sfruttano oggetti, armi o droghe per sovrastare la forza della vittima, calcolando tutto nei minimi dettagli. Questo per sfatare il mito del “ma gli uomini sono fisicamente più forti delle donne”.
Nel nostro Paese oltre sei milioni di uomini sono stati vittime di stupro, circa 500mila solo a Roma secondo una ricerca effettuata nella sede dei gruppi consiliari della Capitale su un target di popolazione dai 18 ai 70 anni. Cinque milioni sono state vittime di violenza fisica, sei milioni di violenza psicologica, oltre 3,8 milioni di violenza sessuale e 2,5 milioni di atti persecutori a dimostrazione del fatto che questo tipo di crimini non sono “di genere”.
Donne che odiano gli uomini?
Stiamo parlando di percentuali molto elevate: il 46% degli uomini che si sono dichiarati vittime di violenza sessuale sono stati stuprati da una donna e i recenti fatti di cronaca estera parlano chiaro. Solo per citare qualche esempio, è di qualche mese fa la notizia di un tassista violentato da tre giovani donne che dopo averlo immobilizzato e drogato lo hanno seviziato sessualmente a turno per tre ore, in un grosso centro abitato nella Russia centrale. Sotto choc, la vittima ha dichiarato di essere stato costretto a fare cose inimmaginabili ma non ha potuto sporgere denuncia perché il codice penale russo contempla solo il reato di violenza carnale ai danni delle donne.
Nel 2012 un quarantenne tedesco è caduto vittima di una donna di 47 anni incontrata in un bar di Monaco di Baviera. Dopo un primo rapporto consensuale ne sono seguiti altri, finché l’uomo esausto non ha chiesto alla signora di fermarsi, ma questa non ne aveva alcuna intenzione. Fortunatamente la vittima è riuscita a isolarsi sul balcone dell’appartamento della stupratrice, dove ha chiamato la polizia, che ha proceduto a denunciarla. Qualche giorno dopo, la stessa donna ha abusato allo stesso modo di un ragazzo incontrato sul bus ma stavolta lo aveva furbamente privato del telefono cellulare, i vicini di casa hanno però chiamato le forze dell’ordine dopo 36 ore di baccano e la 47enne è stata accusata di sequestro di persona e atti di libidine violenta.
Alcuni casi però sono ancora peggio, come quello che vede vittima uno studente di 16 anni abusato dalla sua insegnante di chimica, Linda Hardan, 21 anni, nel New Jersey. La professoressa avrebbe accusato il ragazzo di andare male nella sua materia e di “non applicarsi”, così, dopo la sua ora di lezione, gli ha ordinato di trattenersi in classe con lei per fargli delle ripetizioni e invece ha abusato di lui in diversi modi. Ovviamente e a ragion veduta, la donna è stata sospesa permanentemente dall’insegnamento, ma il suo giovane alunno rimarrà per sempre segnato da questa terribile esperienza.
Un’iniziativa inglese per le vittime
Per sottolineare quanto sia comune questo tipo di violenza sugli uomini, citiamo l’iniziativa dell’ex sottosegretario alla Giustizia inglese Damian Green, che ha presentato un fondo di 500mila sterline destinate al sostegno delle vittime di abusi sessuali. Come mai ha deciso di far partire questa iniziativa? Perché solo nel 2013, in Inghilterra e Galles sono stati denunciati 2.164 casi di violenza contro uomini dai 13 anni in su.
Non solo un fondo monetario ma anche una campagna governativa che riporta l’hashtag #breakthesilence, ovvero “rompi il silenzio”, per spronare gli uomini vittima di abusi sessuali a uscire allo scoperto e denunciare i loro carnefici.