La Corte d’Appello di Catania ha ridotto la pena per i 3 giovani imputati accusati di violenza sessuale nei confronti di una turista 19enne americana.
L’accaduto risale al marzo del 2019, quando la vittima è stata violentata dai 3 nell’auto di uno di loro a Catania. Dopo averle offerto della droga, che lei aveva rifiutato, i 3 si sarebbero accaniti contro di lei, che ha provato ad allertare un amico, senza successo. Rilasciata dopo oltre un’ora, ha denunciato la violenza alle forze dell’ordine, che grazie a un video erano riuscite a risalire ai responsabili.
Ridotta la pena per i 3 giovani accusati di violenza sessuale su una turista americana
La Corte d’Appello di Catania ha ridotto di 3 anni la pena inflitta a 3 giovani – accusati di aver violentato una turista americana nel marzo del 2019.
I giudici hannocondannato a quattro anni e due mesi ciascuno di reclusione Salvatore Castrogiovanni e Roberto Mirabella e a quattro anni e quattro mesi Agatino Valentino Spampinato. I tre sono accusati di violenza sessuale di gruppo. La sentenza della Corte di Appello ha ridotto la pena di 3 anni per ciascuno degli imputati, capovolgendo di fatto la sentenza del 2021 arrivata a conclusione del processo con rito abbreviato.
Come riferisce Newssicilia, i giudici hanno concesso le attenuanti generiche ai tre imputati che hanno rinunciato ai motivi d’appello. L’interdizione perpetua dai pubblici è stata tramutata in una di 5 anni.
I tre imputati dovranno anche risarcire le parti civili del processo: il comune di Catania, la vittima della violenza e le due associazioni antiviolenza Penelope e Galatea. Ad Agatino Valentino Spampinato – che ha sempre parlato di un rapporto consenziente – era stata contestata anche una seconda violenza sessuale nei confronti della stessa vittima nell’androne del palazzo in cui alloggiava la studentessa.
Il racconto della violenza
La violenza risale al 15 marzo del 2019 quando la vittima, una studentessa americana di 19 anni, venne avvicinata dai 3 imputati nella zona della movida di Catania. Portata in alcuni locali della zona, i 3 le avrebbero offerto della marijuana, che la ragazza avrebbe rifiutato. Da lì sarebbe scaturita la violenza, avvenuta nell’auto di uno dei 3 imputati.
In quel frangente la ragazza avrebbe provato a chiedere aiuto a un amico, che però aveva addotto strane scuse per evitare di correre in aiuto della ragazza.
“Ho chiesto aiuto a un amico quando sono stata spinta in auto con la forza, ma lui mi ha detto che non aveva l’auto per venirmi a prendere. Mi ha sentito piangere disperata e ha continuato a dire di non potermi aiutare. Una cosa assurda”
ha raccontato la ragazza.
Il giorno dopo la violenza, la vittima avrebbe incontrato uno dei tre imputati per farsi consegnare un video che riprendeva gli istanti in cui i tre giovani si accanivano su di lei. L’intento della ragazza era di evitare che quel video finisse in rete. Sono state proprio quelle immagini a inchiodare i 3 imputati, dimostrando che – più volte – la 19enne abbia provato a chiedere aiuto, supplicando i giovani di lasciarla andare. Cosa che sarebbe accaduta circa un’ora dopo.