Il terribile duplice stupro di Rimini ha attirato l’attenzione mediatica sulla violenza sessuale in Italia, un fenomeno complesso e da numeri importanti. I dati di Viminale e Istat indicano che non siamo di fronte a un fenomeno passeggero: ogni giorno vengono commessi 11 stupri, per la maggior parte da italiani (6 casi su 10). La percentuale di stranieri è comunque importante (4 su 10), soprattutto in rapporto alla popolazione residente (l’8% del totale), anche se in lieve diminuzione rispetto allo scorso anno. Quello che però è davvero importante è il dato del sommerso, cioè le violenze sessuali non denunciate: il rapporto Istat indica che oltre il 90% degli stupri non viene denunciato. Per di più, secondo i dati del Viminale, le denunce sono in calo.
Complice anche una certa narrazione distorta, col trascorrere dei giorni sta passando l’idea che solo gli stranieri stuprano. Invece, a stuprare sono soprattutto uomini italiani. Ciò non toglie che ci sia comunque un’alta percentuale di stranieri, soprattutto se rapportata alla loro minore presenza sul territorio italiano. La vicenda di Rimini ha come creato una sorta di psicosi: lo stupro è l’argomento del momento, ma stando ai numeri, dovrebbe esserlo ogni giorno.
11 stupri al giorno
Il primo dato che balza agli occhi è quello dei quasi 11 stupri al giorno che avvengono in Italia. A dirlo è il Viminale che ha raccolto i dati delle denunce degli stupri nei primi sette mesi del 2017: da gennaio a luglio sono stati commessi 2.333 stupri, poco meno rispetto allo stesso periodo del 2016 quando furono 2.345.
In leggero aumento le denunce e gli arresti per reati a sfondo sessuale: nel 2017 sono stati 2.438, di cui 1.534 italiani e 904 stranieri, mentre nel 2016 sono stati 2.383 con 1.474 italiani e 909 stranieri.
I numeri del Viminale ci dicono dunque che le violenze sessuali sono all’ordine del giorno, sono compiuti più da italiani ma che la percentuale di stranieri rispetto alla popolazione residente è comunque alta. I dati però non raccontano davvero la realtà del fenomeno, visto che si riferiscono a meno del 10% delle violenze.
Oltre il 90% degli stupri non viene denunciato
Se vogliamo parlare davvero di violenza sessuale e non fare discorsi da bar, dobbiamo guardare al dato più importante, cioè agli stupri non denunciati. Il fenomeno è molto complesso ed è molto difficile fare una mappatura perché le vittime non denunciano, spesso non ne parlano neanche, come se fosse una cosa mai esistita.
Il quadro più completo al momento è quello che fa l’Istat nell’ultimo rapporto completo sulla violenza contro le donne (qui il report integrale e qui il report ripreso dal ministero delle Pari Opportunità).
Secondo l’istituto di statistica, in Italia dal 2006 sono 6 milioni e 743mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale, cioè il 31,9% della fascia di età considerata. Questo significa che una donna su tre ha provato sulla sua pelle la violenza, sessuale o fisica. Di queste, 5 milioni di donne sono state stuprate o abusate sessualmente: negli ultimi 12 mesi, 1 milione e 150mila donne sono state vittime di violenza.
Confrontando questi numeri con quello delle denunce, è evidente che finora abbiamo parlato solo della punta dell’iceberg del fenomeno. L’Istat lo conferma: la quasi totalità degli stupri non viene denunciata (91,6%).
Stuprano più i partner che gli estranei
Un altro dato che ci dice molto sul fenomeno della violenza sessuale in Italia è quello relativo agli stupri commessi dal partner o da persone conosciute. Secondo i dati Istat, il 69,7% degli stupri avvenuti, infatti, è opera di partner, a cui si aggiunge il 17,4% delle violenze perpetrate da un conoscente: solo il 6,2% è stato opera di estranei.
Ancora più grave è la violenza sessuale subìta da minorenni: l’Istat ha stimato in 1 milione e 400mila le donne sotto i 16 anni vittime di violenza sessuale (il 6,6% del totale). Anche in questo caso a compiere la violenza sono soprattutto persone conosciute: un conoscente nel 24,7% dei casi, un parente (23,8%), il 9,7% un amico di famiglia, il 5,3% un amico della donna. Tra i parenti gli autori più frequenti sono stati gli zii.
Il numero è importante perché fotografa una realtà che fatica a emergere dai dibattiti: le donne sono sottoposte a violenza sessuale più spesso dentro le mura di casa e da persone che conosco che fuori da perfetti sconosciuti.
Vittime tutte le donne, anche le straniere
Nell’analisi del fenomeno spesso ci si dimentica di un altro dato, quello relativo alle donne straniere vittime di violenza sessuale, fenomeno di difficile studio. L’ultima stima dell’Istat certifica che le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale come le italiane (31,3% e 31,5%) e sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) sono quelle che subiscono di più le violenze.
In conclusione
I numeri ci dicono che il fenomeno della violenza sessuale purtroppo è molto radicato in Italia e che conosciamo solo una parte minima del problema. Il luogo dove avvengono per di più le violenze è la casa, cioè quello che dovrebbe essere più sicuro; a violentare sono mariti, compagni, persone conosciute, amici e parenti più che estranei.
Ciò non toglie che gli stranieri autori di violenze siano un numero importante, specie se rapportati alla percentuale di popolazione residente.
Come ha spiegato all’Adnkronos la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, stiamo guardando il problema dal punto di vista sbagliato: “Più che fare una differenza di cittadinanza direi che il problema è che sta passando un messaggio tremendo di impunità, perché gli stupri in Italia sono all’ordine del giorno“.
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