In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Boldrini ha pubblicato sul suo profilo Facebook un lungo messaggio, in cui invita a utilizzare toni più educati e soprattutto meno violenti nei confronti del genere femminile. Inoltre correda il suo pensiero di un’immagine che contiene diversi screeshot dei messaggi aggressivi e minacciosi, ricevuti da diversi utenti Facebook, soltanto nell’ultimo mese. E non sceglie volutamente di oscurarne i nomi. Perché quando si decide di lottare, bisogna sempre farlo a carte scoperte.
Il messaggio della Boldrini che accompagna l’immagine ricolma di insulti, inviati al suo indirizzo, invita gli utenti a una riflessione seria, in una giornata importante per la sicurezza e la serenità delle donne: ‘Nella giornata contro la violenza sulle donne vorrei sottoporre alla vostra attenzione un fenomeno sempre più frequente e inaccettabile: l’utilizzo nei social network di volgarità, di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale. Ho selezionato e vi mostro solo alcuni messaggi tra quelli insultanti ricevuti nell’ultimo mese’ e conclude spiegando le ragioni del suo gesto: ‘Ho deciso di farlo anche a nome di quante vivono la stessa realtà ma non si sentono di renderla pubblica e la subiscono in silenzio. Ho deciso di farlo perché troppe donne rinunciano ai social pur di non sottostare a tanta violenza. Ho deciso di farlo perché chi si esprime in modo così squallido e sconcio deve essere noto e deve assumersene la responsabilità’.
Il ministro ha poi commentato con la Stampa, il suo messaggio con tanto di nomi degli ‘aggressori verbali’, che le hanno rivolto insulti volgari e violenti: ‘Chi è che si deve vergognare, io o loro? Lo stigma deve passare da chi subisce a chi commette’ e aggiunge che si è trattato di un gesto ragionato: ‘In nome e per conto di tutte quelle donne che non hanno la possibilità o non si sentono di farlo. Ho voluto prendere solo alcuni dei commenti, perché tutti non c’entravano. Sono commenti disgustosi, violenti, quasi tutti a sfondo sessuale, dove chi scrive non motiva un dissenso né esprime una critica, ma butta fuori odio e ferocia’.
Secondo la Boldrini è opportuno che ‘le madri, i colleghi, gli amici, i datori di lavoro di queste persone, sappiano come si esprimono, perché chi scrive queste cose ha una carica di aggressività a mio avviso pericolosa’ e poi ha voluto sottolineare quanto i social in particolare, e la rete in generale, abbiano un potere immenso e potenzialmente trasformabile in qualcosa di estremamente pericoloso: ‘Le piattaforme digitali hanno potenzialità positive enormi, giocano un ruolo importante nella democrazia, per questo mi dispiace vederle inquinate da tanto odio e tante menzogne. Io ho preso querele su dichiarazioni false che mi sono state attribuite, delle vere bufale, è folle!’.
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