Rispetto al 2020 sono cresciuti del 3,5% i casi di violenza sulle donne. Solo nel 2021 più di 20mila richieste di aiuto: autori e vittime per la maggior parte italiani.
Secondo i dati forniti dall’associazione Donne in Rete contro la Violenza, sono state 20.711 le richieste di aiuto nel 2021 dalla d.i.re., il 3,5% in più rispetto al 2020. Gli autori delle violenze, 7 volte su 10, sono italiani.
Un dato ancora in aumento rispetto al 2020. Sono ancora tante purtroppo le richieste di aiuto da parte delle donne vittime di violenza. Lo riferisce l’associazione Donne in Rete contro la Violenza, che ha fatto registrare 20.711 richieste d’aiuto nel 2021. Il 3,5% in più delle richieste arrivate invece nel 2020.
Un dato allarmante, che evidenzia anche autori e vittime, nella maggior parte dei casi italiani, con un 27% di casi di autori stranieri.
A svelare tali dati il report consueto dell’associazione, con lo scopo e finalità di illustrare i servizi e la raccolta di ulteriori dati da parte delle donne aiutate. Dati come la violenza subita, o gli autori di tali violenze, che tramite un lavoro di monitoraggio possono mettere in evidenza le peculiarità di violenze nelle diverse tipologie, per salvaguardare altre eventuali vittime e ridurre il numero di episodi di questo tipo in futuro.
Purtroppo il numero rimane ancora alto, anche se la maggiore richiesta di aiuto non deve necessariamente rappresentare un dato negativo. Le richieste di aiuto rimangono sempre il primo fondamentale passo da compiere.
Un incremento è arrivato anche dalla risposta dei centri antiviolenza sul territorio, che ha incitato dunque tante donne a denunciare. Sono 106 i centri antiviolenza delle 82 organizzazioni che hanno partecipato alla raccolta dati e all’indagine. Centri che gestiscono ormai 182 sportelli contro la violenza, in aumento del 25% rispetto al 2020.
I dati forniti sono serviti inoltre a sotterrare qualche stereotipo legato alla casistica di violenza. Dai recenti report è emerso infatti che solo il 27% degli stranieri in Italia rappresenta gli autori delle violenze denunciate, a contrasto con la stragrande maggioranza di vittime e autori italiani. Un dato consolidato negli anni, si legge nel report, che mette in discussione la credenza diffusa per la quale la violenza maschile sia ridotta a retaggio di culture extra europee.
Da quanto emerge dai recenti dati, l’età media di una donna che si rivolge al centro d.i.re. è quella compresa per il 49% dei casi tra i 30 e i 49 anni, e si tratta anche in questo caso in prevalenza di donne italiane. Solo il 26,5% ha una diversa provenienza.
Ma il dato della mancata denuncia rimane significativo secondo l’associazione, che parla di vittimizzazione secondaria da parte delle Istituzioni in contatto con le donne. Un trattamento, quello di servizi sociali e forze dell’ordine tra le tante, che contribuisce a frenare un vero rapporto di fiducia qualora si voglia procedere legalmente.
Il numero attivato per le donne che hanno intenzione di segnalare violenze è il 1522, assolutamente gratuito e attivo 24/7, raggiungibile sia da rete fissa che da cellulare.
Si può inoltre selezionare tra la lingua inglese, italiana, francese, spagnola, araba, ucraina e russa, ma anche portoghese, polacco e albanese. I casi di violenza che risultano anche delle emergenze attiveranno una procedura condivisa con le forze dell’ordine. Il supporto è garantito inoltre dall’assoluto anonimato.
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