Diffusi i dati di un report svolto dalla Polizia in collaborazione con l’università Sapienza di Roma. In aumento le violenze sessuali che riguardano molto più vittime donne che uomini.
La maggior parte delle vittime donne dei reati di specie ha un’età tra i 31 e i 44 anni e l’80% sono italiane.
Questo non è ancora un Paese per donne, nonostante esse rappresentino la maggioranza della popolazione italiana. Continua infatti la cultura della violenza di genere e di uomini che odiano le donne. Tuttavia, rispetto ai primi nove mesi del 2021, in quest’anno nello stesso periodo di riferimento e lasso di tempo i femminicidi sono diminuiti del 9%. Una piccola, flebile ma pur sempre buona notizia insomma.
Secondo il report interforze chiamato “Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, condotto dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza in collaborazione con l’università Sapienza di Roma, da gennaio a settembre del 2022 in Italia sono stati commessi 221 omicidi. Il dato come può essere letto? Sono tanti o pochi? Per avere un termine di paragone, basti pensare che sono lo stesso numero dell’anno precedente. Quindi si tratta di un reato, purtroppo, con trend costante.
Sul totale degli omicidi, 82 hanno riguardato vittime donne. I femminicidi, dunque, rappresentano il 37% di tutti gli omicidi. Il calo del 9%, si diceva prima, riguarda il paragone con l’anno precedente in cui nello stesso periodo le donne uccise erano state otto in più, ovvero 90 totali in soli nove mesi dell’anno.
Sempre sul totale degli omicidi, 97 sono stati commessi in ambito familiare-affettivo e 71 dei quali hanno avuto vittime femminili. Quindi l’86% dei femminicidi si conferma avvenire in ambito che teoricamente sarebbe invece dovuto essere sicuro perché noto. Infatti su 71 vittime, 42 di loro sono state uccise da un partner o da un ex.
Un altro dato allarmante è poi quello relativo alle violenze sessuali che sono in aumento del 9% rispetto al 2021. Nel 2022 sono state 4.416, il 92% ha riguardato vittime donne.
La maggior parte delle vittime donne dei reati di specie ha un’età tra i 31 e i 44 anni e l’80% sono italiane.
Il report ha tracciato un bilancio della legge sul Codice rosso, in vigore dall’agosto nel 2019 per i reati contro le donne, legge che ha introdotto nuove fattispecie e circostanze aggravanti per questi reati.
Negli ultimi tre anni il più alto numero di violazioni si ha sui provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Da agosto del 2019 al 30 settembre del 2022 sono infatti stati commessi 6.499 delitti di questo genere. Nell’82% dei casi le vittime sono donne. Il reato è in aumento del 12% rispetto al 2021 e vede la Sicilia in testa con 17,4 reati ogni 100mila abitanti. A seguire la Valle d’Aosta con 17.2.
A seguire c’è il revenge porn, ovvero la diffusione di video o foto privati sessualmente espliciti. Sono stati 3.496, di cui il 72% ai danni di delle donne. Questo reato invece è in calo del 20% nel 2022 rispetto al 2021. L’incidenza per 100mila abitanti registra in testa la regione Molise (7.5) e a seguire Sicilia (7.2) e Sardegna (7).
Il Codice rosso aveva anche introdotto il reato di costrizione o induzione al matrimonio. Dal 2019 sono stati registrati 48 episodi, questo anno in diminuzione. L’87% delle vittime sono donne e il 65% straniere.
Altro reato monitorato è stato quello di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Sono stati 74 gli episodi verificati, in aumento del 17% rispetto all’anno precedente. La norma era stata introdotta proprio per contrastare la violenza di genere, visti i casi delle donne sfregiate dall’acido gettato dai compagni. Tuttavia, non sono assenti anche casi che riguardano uomini sfregiati. Anzi, da sottolineare come dall’entrata in vigore della nuova legge, su 246 delitti il 76% delle vittime è maschile.
I reati-spia, ovvero quelli che indicano una violenza di genere diretta contro una donna in quanto tale, sono in calo nell’esempio dello stalking (-17%), 12.200 vittime di cui il 75% donne. In discesa anche i maltrattamenti contro familiari e conviventi (-8%).
Il 25 novembre prossimo sarà la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. A tal proposito il capo della Polizia Lamberto Giannini, nel corso del convegno a Roma che ha presentato il report, ha sottolineato come la violenza sulle donne sia un fenomeno molto attuale che necessita di una strategia normativa sempre più efficace. “Quello che occorre è essere sempre più accoglienti e mettere a disposizione delle vittime persone più preparate che facciano capire che non c’è nulla da vergognarsi“, le sue parole commentando i dati emersi.
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