Violeta Senchiu era di origine romena, viveva a Sala Consilina, in provincia di Salerno. A porre fine alla sua vita ci ha pensato il compagno, un italiano di 48 anni. Ma di questo femminicidio, al contrario di altri casi di omicidio, o di violenza sulle donne, non si è avuta eco. Se non sui social. A postare un messaggio su Facebook in cui ricorda la tragica fine di Violeta è stata la giornalista Valeria Collevecchio, poi ripresa anche da altri utenti. In tanti hanno sottolineato che l’omicida è un bianco italiano, uno di quelli i cui diritti ”vengono prima”, secondo l’idea salviniana. Ma la violenza, e in particolare la violenza sulle donne, non ha colore, né cittadinanza.
La cronaca dell’omicidio di Violeta è agghiacciante.
La donna, lo scorso 3 novembre, si trovava in casa. Gimino Chirichella ha quindi deciso di ”punirla” per continui litigi che avevano, dandole fuoco. Ha preso due taniche di benzina, le ha rovesciate sul pavimento vicino al camino e sui mobili dell’appartamento e poi ha appiccato il fuoco alla casa.
Violeta è stata avvolta dalle fiamme in poco tempo. I soccorsi chiamati dai vicini l’hanno trasportata al centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli ma le ustioni erano troppo estese. La donna, e mamma, è deceduta dopo ore di agonia.
Il responsabile del suo omicidio, il suo compagno 48enne Gimino Chirichella, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato con l’accusa di omicidio premeditato. Pluriaggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. L’uomo è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria anche per l’accusa di incendio doloso. Anche lui ha riportato ustioni alle braccia e alle gambe.
Chirichella con il suo gesto ha strappato una mamma ai suoi tre bambini, il più grande ha dieci anni, il più piccolo 2. I quali sono invece rimasti illesi per un caso, perché si trovavano fuori dalla casa, giocavano nel piazzale antistante l’abitazione.
La notizia è passata quasi del tutto sotto silenzio ad esclusione di alcuni articoli sui giornali locali, e in tanti hanno notato il silenzio assordante delle Istituzioni. L’interrogativo che tanti si sono posti è: come mai Salvini non ha parlato di questo efferato omicidio premeditato? Forse perché non l’ha commesso un migrante extracomunitario? O perché la vittima aveva origini rom?
Sempre su Facebook, a poche ore dalla tragica scomparsa di Violeta, la Consulta delle Donne Amministratrici del Vallo di Diano e Tanagro ha scritto una lettera aperta, per chieder scusa alla vittima “per non aver ascoltato le tue grida, siamo rimaste indifferenti in attesa che fossi tu a trovare la forza di cercarci”.
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