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La sindaca di Roma Virginia Raggi ha cominciato la settimana con un post diretto contro i giornalisti e i fotografi che la assediano dopo le ultime polemiche esplose in Campidoglio in questi giorni. Attraverso il suo account Facebook la sindaca pentastellata se l’è presa con chi, a suo dire, la sta facendo vivere in un vero e proprio clima di assedio. Il polverone si è alzato dopo che sono state pubblicate le foto della Raggi mentre fa la spesa con un’auto di servizio che sembrava quella di una scorta. Anche il web era insorto contro la sindaca anti casta della Capitale si fa accompagnare dalla scorta per andare a fare acquisti. Il punto è che la sindaca di Roma è obbligata dalla Questura a spostarsi con la tutela, dopo aver subito pedinamenti.
Va precisato, in merito alle polemiche scatenate dalle foto della sindaca Raggi a spesa con la scorta, che la prima cittadina della capitale non è sotto protezione, cioè sotto scorta – che viene assegnata di norma dal comitato per l’ordine e la sicurezza e prevede l’utilizzo di auto blindata e agenti delle forze dell’ordine – ma sotto tutela, un servizio disposto dalla Questura di Roma poiché la sindaca è stata più volte pedinata, di giorno e di notte, nei suoi spostamenti privati. Anche se di questi episodi la Raggi ha preferito mantenere il più stretto riserbo.
Raggi, all’indomani dalla pubblicazione della notizia, risponde stizzita sui social alle accuse ricevute nelle ultime ore filmando i giornalisti che l’aspettano fuori casa e attaccandoli su Facebook a suo di: “Mi fate pena“.
Ecco il messaggio di Virginia Raggi dopo le polemiche per le foto in cui si vede mentre fa la spesa scortata: ”Buongiorno a quei poveri giornalisti che aspettano ore e ore sotto casa mia… Cosa vi hanno ordinato di “catturare” oggi? Un dito nel naso, i capelli fuori posto, mio figlio che magari fa i capricci per dire che sono una madre snaturata? Mi fate un po’ pena a dir la verità: tutta la vostra vita passata ad aspettare che qualcuno “inciampi”… Forse siamo già al giornalismo 3.0? Ad ogni modo, se faccio presto, oggi butterò l’immondizia: state pronti! Sia mai sbagli bidone, potete vincere il Pulitzer!”.
E dopo breve la sindaca di Roma ha rilanciato con un video girato da lei stessa, i cui protagonisti sono proprio i cronisti che la seguono fuori casa, mentre la sindaca esce insieme al figlio. Pronti a collezionare qualche dichiarazione o uno scatto ci sono diversi operatori, qualcuno chiede: “Come sta? Le facciamo pena? C’è gente che ci odia, è contenta?“. “Il lunedì mattina si sta sempre bene” risponde Raggi, poi posta un video:
Nel post pubblicato sul suo profilo da Virginia Raggi si legge: ”Per ridere (siamo all’assurdo): Un fotografo: “[dopo il post su facebook] c’è gente che ci odia! È contenta sindaco? È contenta?” Beh… Se pubblicare una foto di voi sotto casa, può portare a tanto, forse non è solo “merito” mio. E immaginate cosa potrebbe accadere se pubblicassi il video del buongiorno quotidiano! La trasparenza è anche questa: che le persone sappiano come fate vivere non tanto me, ma mio figlio (che non ha alcuna responsabilità in questa follia che state creando).
P.s.
Ho un altro video di giornalisti che scattano foto mentre porto Matteo al centro estivo e mentre esco dal centro estivo… Facciamo che è come se l’avessi pubblicato”.
Il web come sempre ospita sia chi è a favore che contro le dichiarazioni della Raggi. Tra i commenti c’è chi difende il sindaco a spada tratta: “Questo non è diritto all’informazione, ma ingerenza nella tua vita” e chi invece ricorda che è normale perdere una parte di privacy quando si ricoprono cariche pubbliche. E’ innegabile che il momento è di alta tensione. E ne approfitta Ettore Rosato, presidente gruppo PD per dare una stoccata via Facebook:
”Poteva essere uno dei giorni in cui non saremmo stati sommersi dalle notizie poco edificanti sulla sindaca Raggi e sui pasticci grillini a Roma. Poteva essere l’occasione per dar seguito all’invito del presidente Renzi: lasciarla governare, rispettare il voto dei romani e le ambasce interne del Movimento 5 stelle. Invece è lei, la sindaca, a chiedere attenzione: ma non per comunicare i nomi ancora (ancora? sono passati 3 mesi dall’elezione!) mancanti della sua squadra o iniziative straordinarie per la ripresa delle scuole o del maltempo. La Raggi torna ad esporsi per attaccare la stampa che non la lascerebbe vivere serenamente. Chi ricopre cariche pubbliche ha diritto alla propria vita, a tutelare la propria famiglia e la propria privacy, e spesso il prezzo da pagare può essere alto. Quello che stupisce però è la contraddizione nel dare di sé un’immagine tranquilla e normale, ma esibendola il più possibile, per esempio portando il figlio in Campidoglio il giorno dell’insediamento e farlo sedere sulla sedia di Argan e Petroselli. Così, tanto per fare il giro dei giornali di tutto il mondo a spese di un minore. C’è un filo rosso che lega questo comportamento al rifiuto dei contradditori degli esponenti grillini, al Di Battista che impedisce al collega del PD di fare una dichiarazione alle telecamere. Un desiderio anche poco nascosto di controllare la stampa e intanto accusare gli altri di farlo. La privacy è una scusa.”