Virginia Raggi incontrerà Matteo Renzi. Quando non si sa, ma di sicuro “a breve”. Lo ha annunciato la sindaca di Roma, anticipando che non si parlerà solo delle casse disastrate del Campidoglio: “Parleremo un po’ di tutto”. La questione più spinosa resta il bilancio di una Capitale dilaniata da anni di malagestione e milioni di debiti.
Dopo il NO deciso alle “Olimpiadi del mattone”, la Raggi è intenzionata a chiedere comunque al premier un contributo per Roma. Servono tanti soldi. Già a fine settembre era stata chiara, invocando un Patto per Roma: “Come è stato fatto il patto per Milano, non vedo perché il Governo non possa sottoscrivere un patto per Roma, utilizzando proprio quelle economie che derivano dalla mancata candidatura ai Giochi Olimpici. Erano fondi che il Governo avrebbe stanziato in caso di candidatura, immagino che voglia continuare a finanziare anche in caso di mancata accettazione della candidatura. Spero che nessuno provi a fare il ricatto ‘se non ti candidi ai giochi ti tolgo i soldi’, perché Roma è capitale d’Italia anche senza i giochi”.
La replica da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, non era stata beneaugurante: “Siamo pronti al Patto per Roma ma il sindaco Raggi non pensi di bluffare con noi: i soldi che sarebbero arrivati su Roma per le Olimpiadi andranno a Parigi o a Los Angeles. Aver rinunciato alle Olimpiadi toglierà perciò risorse alle periferie romane”. Resta da capire adesso la posizione di Renzi: quanti soldi è disposto a stanziare per una Capitale allo stremo?
Raggi e Renzi finiranno per parlare del caos di Roma, delle difficoltà della sindaca, e il discorso cadrà sicuramente sull’assessore all’Ambiente Paola Muraro, al centro dell’ennesimo scontro Pd-5 Stelle. Renzi era stato velenoso: “La svolta di Raggi a Roma? Legata a Mafia Capitale”. Riferimento all’inchiesta che ha coinvolto la Muraro, la quale ha risposto con una querela per diffamazione.
Insomma, Raggi e Renzi sono ai ferri corti ma alla sindaca non conviene, e immaginiamo che l’incontro sarà finalizzato anche a distendere i toni. Avere il presidente del Consiglio contro non conviene, soprattutto nel momento in cui dovesse andare a bussare alle porte di Palazzo Chigi con il cappello in mano.