Anche il Vaticano attacca Virginia Raggi per il caos a Roma. L’Osservatore Romano, attraverso un articolo sul nubifragio che sabato ha provocato danni (tanto per cambiare) nella Capitale, ammonisce la sindaca parlando di una città in stato di abbandono. Un’ammonizione, più che una scomunica. I maligni ci vedono una punizione nei confronti della Raggi per aver declinato l’invito al festival di Azione Cattolica “A noi la parola”. Le parole del quotidiano ufficiale del Vaticano sembrano invece più voler dare una scossa al Campidoglio: basta guerre interne, iniziate a pensare alla città.
LEGGI ANCHE
Virginia Raggi tra polemiche, gaffe e fuoco amico
Città che da troppo tempo si allaga al primo nubifragio. Mica per colpa della Raggi, visto che negli ultimi anni nessun sindaco ha mai saputo risolvere il problema: ma la Raggi (morale dell’articolo) ha il dovere di prendere in mano la situazione e fare qualcosa. “A Roma è bastato un breve temporale di fine estate per allagare e paralizzare molti quartieri – racconta l’Osservatore Romano – Nella Capitale, a riprova dello stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città, pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l’incolumità dei cittadini. Molte strade, soprattutto nei quartieri meridionali, sono state letteralmente allagate a causa della mancata pulizia, ormai cronica, delle caditoie”.
Quello del giornale della Città del Vaticano non è il primo attacco alla sindaca da parte della Chiesa. Negli ultimi giorni delle critiche erano piovute dal segretario della Cei Nunzio Galantino: “Penso che i cittadini siano un po’ stanchi delle schermaglie politiche che a Roma significano solo restare bloccati in una situazione di stallo rispetto ai problemi seri, alle risposte che si attendono – le sue parole al Corriere della Sera – La gente vuole vedere i suoi amministratori impegnati, al lavoro. Tutti ci auguriamo che i romani e Roma abbiano quello che si attendono e si meritano, un’amministrazione che risponda ai bisogni immediati e soprattutto cominci a far sognare una città che ne ha tutte le possibilità”. Parole seguite a quelle del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano: “La situazione che si è creata a Roma non crea quell’ambiente di serenità che permette di lavorare a favore della gente ed è questo che devono fare i politici. Mi auguro che la situazione si risolva in modo tale che l’amministrazione si metta a lavorare e ad affrontare i problemi e le difficoltà dei cittadini”.
Eppure il primo sindaco donna della Capitale, o meglio, la prima sindaca, era stata accolta molto bene dal Vaticano. Virginia Raggi fece, tra l’altro, la prima uscita pubblica alla Pontificia Università Lateranense e incontrò Papa Francesco a San Pietro. La fiducia della Chiesa comincia adesso a vacillare. Come quella dei cittadini nei confronti del Movimento 5 Stelle e di molti romani che dopo tante parole e tante promesse aspettano i fatti. Mentre la città affonda. E non solo in senso figurato.