L‘assessora all’Ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro è indagata dal 21 aprile del 2016 dalla Procura di Roma per abuso d’ufficio e violazioni di norme sull’ambiente e la sindaca di Roma ammette: ‘Ne ero a conoscenza da luglio’, ovvero da prima di nominare l’assessore.
La Raggi confessa di aver informato anche il direttorio, che però smentisce. La prima cittadina rivela di essere stata informata dalla Muraro il 19 luglio: “Ma si tratta di una contestazione generica e non c’è ancora alcun avviso di garanzia e soprattutto abbiamo fatto questa valutazione in una riunione dove era presente anche l’ex capo di gabinetto che ci ha confortato dicendoci che era tutto troppo generico per sapere di cosa si stava parlando. Non appena si saprà qualcosa di più preciso si prenderanno provvedimenti. Le carte sono state chieste alla procura dall’assessora e dal suo legale”.
I leader 5 Stelle sono in fibrillazione: Grillo tace, Di Battista ha sospeso il suo tour motociclistico ‘Costituzione CoastToCoast’ che questa sera lo avrebbe portato ad Ischia e Luigi Di Maio ha deciso di non partecipare alla prima puntata di Politics, il nuovo talk show politico di Rai3. Il suo rifiuto ha suscitato polemiche e rischia di aumentare l’imbarazzo che il Movimento 5 Stelle sta affrontando in queste ore.
La doccia fredda arriva in apertura all’audizione fiume in commissione Ecomafie alla presenza del presidente Alessandro Bratti che spiega: “Muraro è stata iscritta nel registro degli indagati il 21/4/2016. Non sussiste segreto investigativo visto che il 18/7/2016 è stato rilasciato a Muraro il certificato attestante l’iscrizione e che la stessa ha nominato difensore l’avvocato Salvatore Sciullo”.
La sindaca che tanto sbandierava il valore dell’onestà e della trasparenza, cavallo di battaglia del Movimento, sembra essere in difficoltà.
Di fronte alla commissione Raggi e Muraro chiariscono più volte di non aver mai mentito. “Le domande che ci ponevate erano sull’avviso di garanzia e non c’è alcun avviso di garanzia. Se mi avessero chiesto delle indagini avrei risposto quello che ho risposto qui”, spiega Raggi difendendosi.
LE INTERVISTE
Eppure Paola Muraro ha sempre sostenuto di non sapere di essere indagata e domenica sera intervistata da Repubblica, l’assessora dichiarava: “Io non ho ricevuto nulla dalla Procura”.
Anche la Raggi sosteneva di non essere a conoscenza di alcuna indagine, “un’ipotesi irreale” dichiarava il 10 agosto mentre ieri, intervistata dal Corriere, continuava a ribadire: “L’assessora mi ha garantito che non le è arrivato neanche un avviso di garanzia”.
La senatrice PD Miriam Cominelli chiede poi alla sindaca se avesse informato i suoi superiori circa le indagini a carico di Paola Muraro. E Raggi risponde: “Sì. Ho informato tutti”. La smentisce Carla Ruocco, deputata e componente del direttorio 5 Stelle, che su Twitter scrive: “Preciso di non conoscere la dottoressa Muraro e che apprendo da fonti giornalistiche le sue vicende giudiziarie”.
Preciso di non conoscere la dott.sa Muraro e che apprendo da fonti giornalistiche le sue vicende giudiziarie.
— Carla Ruocco (@carlaruocco1) 5 settembre 2016
Poi in serata una nuova versione e la Raggi spiega: “Non ho informato Grillo né Di Maio, ma solo Taverna e Vignaroli del minidirettorio.
Alessandro Di Battista parla di ‘complotto’ contro il Movimento 5 Stelle. “Contro di noi c’è un intero sistema che ci fa guerra. Le Olimpiadi sono l’obiettivo di questi palazzinari”.
ESSERE INDAGATI VS RICEVERE UN AVVISO DI GARANZIA
L’assessora Paola Murano seppe di essere indagata il 18 luglio, quando chiese alla Procura un certificato penale. Lo stesso giorno ne diede comunicazione a Virginia Raggi. La sindaca, da brava avvocatessa qual è, oggi pone l’accento sulla differenza che passa fra l’essere indagati e ricevere effettivamente un avviso di garanzia, cosa che la Murano non aveva ancora ricevuto al 18 luglio.
Tuttavia nel 2015 il Movimento 5 Stelle attaccò Ignazio Marino perché, avendo scoperto di essere indagato, decise di tenere il fatto per sé per 48 ore prima di informare i suoi assessori. Il silenzio per un politico è sempre una colpa.
IL MOVIMENTO 5 STELLE E LE BUGIE
“Ora non ci sono più scuse. Ha mentito non solo ai cittadini romani, bensì all’istituzione del Campidoglio, dichiarando il falso…” Così tuonava il Movimento 5 Stelle a fine 2015, quando sotto accusa c’era il sindaco Ignazio Marino per i suoi scontrini. La stessa frase non può essere applicata anche in questo caso per Virginia Raggi e Paola Murano?
Il Movimento 5 Stelle anti casta e grande sostenitore della trasparenza non ha mai tollerato le ‘bugie’. I Grillini hanno “svelato le incongruenze sulle spese” effettuate dall’ex Sindaco del Pd Ignazio Marino con verifiche definite “sacrosante” e opera di “giustizia sociale”. Marino aveva mentito e dichiarato il falso su una serie di spese fatte con i soldi dei cittadini, così l’ex sindaco del Pd è stato duramente attaccato dal Movimento per le sue menzogne.
Se la trasparenza sembra essere venuta meno, ora dai Grillini si attende un po’ di coerenza, un semplice gesto di “giustizia sociale”.