Il virus Zika è arrivato in Italia. Non si tratta di una supposizione, visto che l’Oms ha detto che il rischio è concreto. Il nostro Paese, insieme alla Francia, è considerato fra i Paesi più in pericolo. Intanto il virus si è diffuso soprattutto in Svizzera. Proprio qui sono stati segnalati 28 casi di persone colpite dall’infezione. A comunicarlo è stato l’ufficio federale della sanità pubblica, che ha emanato un apposito bollettino. E’ stato chiarito anche che tra le persone contagiate ci sarebbero anche donne in gravidanza.
L’ufficio federale della sanità pubblica ha specificato che il numero corrisponde più o meno a quanto gli esperti si aspettavano. All’inizio del mese di maggio i casi registrati erano 16. Adesso il numero delle persone infette è aumentato e c’è una particolare preoccupazione soprattutto per le future mamme. I responsabili dell’ufficio federale della sanità pubblica hanno specificato che tutte le donne contagiate sono in cura, ma non hanno reso comunicazioni ufficiali sulle loro condizioni di salute. Inoltre hanno puntualizzato che è difficile prevedere come la situazione possa evolversi, almeno per quanto riguarda la Svizzera.
Il primo caso in Brianza
A causa del virus Zika una donna è stata ricoverata in ospedale a Monza. Una paziente di 34 anni ha dovuto ricorrere alle cure del reparto malattie infettive dell’ospedale San Gerardo. Ritornata da un viaggio in Giamaica, aveva manifestato febbre, stanchezza e malessere. La donna, inoltre, riportava mal di testa e lesioni sulla pelle. Per questi motivi la paziente si è recata al pronto soccorso e i medici che l’hanno visitata hanno confermato che si trattava del primo caso in Brianza di contagio da virus Zika.
La donna è stata sottoposta a dei prelievi, che hanno ulteriormente confermato la diagnosi dei medici. La paziente non era in gravidanza e adesso è stata dimessa, perché le sue condizioni di salute risultano essere buone. Nel frattempo al San Gerardo sono state applicate le regole stabilite dal protocollo del Ministero della Salute per gestire i casi di contagio da virus Zika. La paziente dovrà restare in isolamento a casa per almeno 2 settimane e dovrà prendere tutte le precauzioni, almeno per un mese, per prevenire il contagio da malattie sessualmente trasmissibili. Le autorità hanno provveduto anche a disinfestare la casa della donna. La donna ha sempre manifestato dei sintomi lievi e non ha riportato complicazioni. I medici hanno chiarito che il ricovero è stato necessario soltanto in via preventiva.
Il caso di Ferrara
Anche a Ferrara è stato registrato un caso di infezione imputabile al virus Zika. Si tratta di un uomo di 60 anni rientrato il 30 giugno scorso in Italia, dopo aver trascorso un mese in ferie nella Repubblica Dominicana, a Santo Domingo. Il paziente ha iniziato ad avvertire un certo malessere e poi è stato ricoverato, dopo che è arrivata la conferma che si trattava di un’infezione provocata dall’azione del virus in questione. Il 60enne dopo quattro giorni ha iniziato ad avere febbre, stanchezza e dolori articolari. Dopo otto giorni ha manifestato un’eruzione cutanea alle gambe e al tronco. I medici hanno cercato nel sangue il virus imputabile alle punture di diverse zanzare. Si è scoperto che l’uomo aveva sviluppato gli anticorpi specifici per il virus Zika. I medici non hanno approntato nessuna terapia specifica, perché non esiste. Hanno somministrato al paziente degli antipiretici, per tenere sotto controllo la febbre. Dopo alcuni giorni l’uomo è stato dimesso dall’unità operativa di malattie infettive universitaria del Sant’Anna.
I casi di Modena e Correggio
Due turisti di Modena e Correggio hanno contratto l’infezione del virus Zika durante un viaggio all’estero. I sintomi sono stati riscontrati al loro ritorno in Italia. I comuni di Correggio, Reggio Emilia e Modena, in collaborazione con le autorità competenti, hanno intrapreso un’apposita azione per organizzare i trattamenti nei luoghi di residenza e di lavoro delle due persone infette. Hanno messo a punto degli interventi di disinfestazione.
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