Vediamo come funzionano le visite fiscali Inps per dipendenti pubblici e privati. Ricordiamo che le visite fiscali Inps (con relativi orari, fasce di reperibilità e sanzioni) sono state modificate nel 2017 nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione varata dalla ministra Marianna Madia. In generale, la riforma ha toccato gli orari delle fasce di reperibilità, il numero di controlli effettuabili, ha introdotto dei premi incentivi per i medici accertatori, sanzioni per i dipendenti malati non presenti ai controlli e prevede inoltre la costituzione di un Polo Unico di Controllo. La normativa 2017 sulle visite fiscali Inps in caso di malattia è piuttosto complessa: vediamo quindi, tutto quello che c’è da sapere su orari, regole e sanzioni delle visite fiscali Inps.
Riforma visite fiscali Inps: il Polo Unico di Controllo
Con la riforma Madia abbiamo assistito alla creazione di un Polo Unico della Medicina Fiscale, sotto la completa responsabilità dell’Inps, che provvede alla gestione delle visite fiscali dei lavoratori, sia per il settore privato, che per quello pubblico. L’obiettivo principale del decreto Madia è quello di rafforzare l’efficacia degli accertamenti, grazie al ‘cervellone’ informatico dell’Inps, che consente di fare verifiche mirate. Con la nuova riforma dunque, le risorse e le competenze sino ad oggi in mano alle Asl, passano all’Inps.
Possibilità di visite fiscali ripetute
Con la nuova riforma sulle visite fiscali Inps vengono modificate anche le modalità per effettuare i controlli sulle malattie dei lavoratori: unico obiettivo è impedire ai ‘fannulloni’ di continuare a godere di weekend lunghi pagati come malattie. A tal proposito viene introdotto un sistema di visite di controllo fiscale ripetute, quindi a differenza di quanto avvenuto sinora, dopo la prima visita, nel corso della stessa malattia, possono subentrare nuovi controlli a domicilio. In questo modo chi per anni ha pensato bene di trasformare la convalescenza in ferie, non può più farlo.
Riforma visite fiscali Inps: premi di incentivo ai medici
Sempre nell’ottica di ridurre il numero dei dipendenti fannulloni e favorire un corretto utilizzo del periodo di malattia, la riforma delle visite fiscali Inps, prevede anche un piano di incentivi per i medici, affinché aumenti il numero delle visite fiscali. Tale provvedimento punta a una ‘migliore la distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti, la riduzione dei costi anche in ragione di un’ottimale dislocazione dei medici e del contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche, l’equa assegnazione degli incarichi, nonché l’incremento del numero e dell’efficienza dei controlli, utilizzando al meglio le risorse a tal fine specificatamente attribuite’.
Viene introdotta anche ‘un’indennità oraria base di disponibilità e maggiorazioni proporzionate al numero di visite di controllo domiciliari e ambulatoriali ed eventualmente legate a specifici obiettivi, che potranno essere previsti nelle convenzioni tra Inps e sindacati dei medici che svolgono gli accertamenti sui lavoratori dipendenti pubblici e privati assenti per malattia’.
Riforma visite fiscali Inps: cambio orari di reperibilità
Gli orari di reperibilità in malattia sono rimasti invariati: lavoratori privati, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00; lavoratori pubblici, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Gli orari, per il momento, non sembrano essere stati toccati, tuttavia la riforma prevede che per tutti i lavoratori, pubblici e privati, la reperibilità per le visite fiscali Inps sia obbligatoria e attiva 7 giorni su 7, comprese le giornate non lavorative, i festivi, i prefestivi e i weekend. Attenzione dunque, perché se siete in malattia per quindici giorni e il vostro orario di lavoro è dal lunedì al venerdì, dovrete comunque rimanere presso il vostro domicilio anche sabato e domenica, negli orari sopra indicati. La richiesta della visita fiscale Inps, nei giorni festivi, è a pagamento e la fatturazione deve avvenire al richiedente contestualmente alla richiesta. Inoltre, tale richiesta deve essere inoltrata entro le 11:30 del giorno precedente al giorno previsto per la visita.
Riforma visite fiscali Inps: gli esenti
Anche in tema di visite fiscali Inps esistono delle eccezioni: ci sono infatti, alcune categorie di lavoratori che per legge sono esentati dai controlli. L’obbligo di reperibilità per visita fiscale Inps decade in presenza di una delle seguenti situazioni:
– Infortuni di lavoro;
– Patologie documentate e identificate le cause di servizio;
– Quadri morbosi inerenti alla circostanza di menomazione attestata;
– Gestazione a rischio;
– Dal 22 gennaio 2016 fanno parte dell’elenco delle malattie esenti anche le patologie gravi che richiedono terapie salvavita, come ad esempio le cure chemioterapiche;
– Stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, purché l’invalidità sia pari almeno al 67%.
Chi fosse affetto da una delle patologie esentate dalla reperibilità per le visite fiscali Inps, dovrà presentare idonea documentazione, rilasciata dalle Strutture Sanitarie competenti (Asl), accertante la condizione.
Riforma visite fiscali Inps: le sanzioni
La nuova riforma sulle visite fiscali Inps prevede anche delle ‘sanzioni’, per quei casi in cui il dipendente non viene trovato presso il proprio domicilio, nelle fasce orarie di reperibilità. Innanzitutto si considera assenza del dipendente, non solo la mancata presenza alle visite di controllo domiciliari, ma anche la mancata presentazione alla successiva visita di controllo ambulatoriale. Ecco di seguito i principali casi di assenza ingiustificata del dipendente, pubblico o privato che sia:
– Non aver udito il campanello durante il riposo o per altri motivi;
– Mancanza del nominativo del lavoratore sul citofono;
– Malfunzionamento del citofono o del campanello;
– Mancata o incompleta comunicazione della variazione di domicilio o del luogo di reperibilità;
– Svolgimento di pratiche o attività effettuabili in orari diversi.
La riforma gestionale dei controlli in caso di malattia garantirà la continuità professionale dei 1.300 medici iscritti alle liste speciali per le visite fiscali. Previsto anche un rafforzamento del regime di convenzione per i dottori impiegati negli accertamenti, così da garantire l’attività in via esclusiva e una maggiore specializzazione.
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