[didascalia fornitore=”ansa”]Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia[/didascalia]
Nuove regole per le visite fiscali. Dal 13 gennaio, con l’entrata in vigore del decreto Madia sui dipendenti pubblici, cambiano le fasce di reperibilità per le visite fiscali. Nel pubblico diventano sette le ore in cui si dovrà restare reperibili, mentre nel privato restano quattro.
Norme più severe, quindi, con il decreto Madia, che prevede diverse «modalità per lo svolgimento delle visite fiscali e per l’accertamento delle assenze dal servizio per malattia, nonché l’individuazione delle fasce orarie di reperibilità».
Queste le nuove fasce di reperibilità per i dipendenti pubblici in malattia: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Previsto l’obbligo di farsi trovare in casa «anche nei giorni non lavorativi e festivi».
Le visite fiscali, per contrastare i furbetti della malattia, potranno essere insistenti e avere «cadenza sistematica e ripetitiva, anche in prossimità delle giornate festive e di riposo settimanale». Potrà inoltre essere richiesta dal datore di lavoro pubblico «fin dal primo giorno di assenza dal servizio per malattia», tramite un canale telematico messo a disposizione dall’Inps.
Inps che «procede, conseguentemente, mediante appositi canali telematici, all’assegnazione tempestiva della visita ai medici incaricati di effettuare le visite fiscali domiciliari» e potrà disporre in autonomia le visite fiscali, «nei casi e secondo le modalità preventivamente definite dallo stesso Istituto».
Esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i dipendenti con «patologie gravi che richiedono terapie salvavita; causa di servizio riconosciuta», e quindi «stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%».
Visite fiscali: le fasce di reperibilità nel privato
Restano invece invariate le fasce di reperibilità per il settore privato: visite fiscali dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, per un totale di quattro ore.