Vita su Saturno e Giove? Per la Nasa è possibile. L’ultima scoperta, pubblicata sulla rivista Science e annunciata dalla Nasa in una conferenza stampa, riguarda una delle lune di Saturno, Encelado: la sonda Cassini è riuscita a tuffarsi in uno degli sbuffi di geyser cosmici situati intorno al Polo Sud della Luna, rilevando un ambiente in grado di ospitare forme di vita sotto l’oceano ghiacciato. Una scoperta simile era stata fatta negli sbuffi dei geyser della Luna Europa di Giove, con condizioni che potrebbero ospitare vita aliena. In conferenza stampa, la Nasa ha aperto uno scenario affascinante, anche se ancora tutto da studiare. Le scoperte relative ai geyser cosmici potrebbero dare la risposta alla domanda che assilla l’uomo da sempre: c’è davvero vita oltre la Terra?
La scoperta fatta su Encelado sulla possibile vita aliena su Saturno parla anche italiano. Gli ultimi dati sono stati raccolti grazie al più celebre telescopio spaziale Hubble, e alla sonda Cassini in un progetto coordinato da Junter Waite e che vede la partecipazione di Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
La missione Cassini, lanciata nel 1997 e arrivata su Saturno sette anni dopo, dal 2004 studia Saturno e le sue Lune, e aveva già scoperto l’esistenza dell’oceano Encelado nel 2014, grazie alla ricerca condotta Luciano Iess, dell’Università Sapienza di Roma, e finanziata dall’Asi. Come si legge sul sito della nostra agenzia spaziale, “c’era il sospetto che quell’ambiente avrebbe potuto ospitare la vita. I dati appena pubblicati rafforzano quel sospetto“.
Nella conferenza stampa, la Nasa ha specificato che sono stati trovati “sbuffi d’idrogeno dalla superficie gelata di Encelado“. I geyser cosmici potrebbero rappresentare un “possibile indizio della presenza di vita microbica”, visto che si tratta di energia chimica simile alle sorgenti idrotermali terrestri. “Abbiamo compiuto un importante passo avanti per trovare una risposta alla domanda: c’è vita fuori dalla Terra?”, spiega Thomas Zurbuchen, associate administrator della Nasa, nel corso della conferenza stampa a Washington.
In particolare la scoperta è stata resa possibile grazie allo Ion Neutral Mass Spectrometer (INMS), strumento a bordo di Cassini “in grado di determinare la chimica e la composizione elementare e isotopica dei componenti gassosi e volatili delle particelle neutrini e gli ioni di bassa energia nell’atmosfera e ionosfera di Titano (una delle Lune di Saturno ndr), nella magnetosfera di Saturno, e nell’ambiente dell’anello“, come si legge sul sito del JPL, il Jet Propulsion Laboratory della Nasa dedicato alla missione e alla sonda Cassini.
L’INMS ha trovato sul fondo dell’oceano di Encelado, delle sorgenti geotermali che potrebbero essere simili a quelle della Terra, rilevando idrogeno e anidride carbonica, “ingredienti critici noti per il processo di metanogenesi“, cioè la produzione di metano da parte di microrganismi, come si legge nell’articolo di Science.
Anche Europa, la Luna di Giove, ha sbuffi di geyser con le stesse caratteristiche, il che apre scenari sorprendenti. La domanda a cui l’umanità cerca risposte da millenni potrebbe passare proprio per questi geyser cosmici. “Oggi, per la prima volta nella storia abbiamo gli strumenti, la tecnologia adatta per provare a rispondere. E sappiamo anche dove andare a trovare questa risposta”, hanno ricordato gli scienziati della Nasa.
Europa ed Encelado saranno dunque i luoghi da cui partire per capire se c’è vita su Saturno e su Giove, e se altre forme di vita abitano il sistema solare oltre alla Terra.
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