Revocato il vitalizio a sei ex deputati, tutti di età superiore agli 80 anni: a deciderlo è stato l’ufficio di presidenza della Camera. Tra di loro emergono i nomi dell’ex ministro della difesa, Cesare Previti e Toni Negri. Il provvedimento è stato preso perché tutti e 6 gli ex deputati, in passato, sono stati condannati con sentenza passata in giudicato a pene superiori ai due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o solo tentati, per i quali è prevista una pena detentiva fino ai sei anni.
Se per altri ex deputati revocare il vitalizio (ecco cos’è e come funziona) è stata un’operazione semplice, per questi è stato necessario attendere la documentazione dalla Corte di Cassazione, perché oltre gli 80 anni nel casellario giudiziario non sono più riportate le condanne.
Oltre a Previti e Negri, in base ad una delibera assunta nel 2015 dall’ufficio di presidenza, si sono visti revocare il vitalizio Giuseppe Astone, Giuseppe Del Barone, Luigi Farace e Luigi Sidoti. In particolare, Cesare Previti è stato condannato in via definitiva, nel 2006, a sei anni di reclusione nell’ambito del processo Imi Sir. La condanna di Toni Negri, invece, risale al lontano 1988 ed è relativa a reati di banda armata e associazione sovversiva.