Vitalizi agli ex parlamentari condannati in via definitiva: ritorna in ballo la questione, perché adesso si è deciso per quali deputati si devono applicare i criteri che erano stati stabiliti in precedenza. E’ stato il Ministero della Giustizia a comunicare che dei 1.202 ex deputati che prendono il vitalizio saranno 10 i condannati in via definitiva che non prenderanno più i soldi. Si tratta di 10 che hanno riportato una pena superiore a 2 anni per reati come mafia, terrorismo, corruzione, peculato o concussione.
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Dure le reazioni da parte soprattutto dei 5 Stelle, ai quali il numero è sembrato troppo esiguo per poter essere accettato senza critiche. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, su Facebook li ha definiti “10 sfigati che non avevano nessun partito a proteggerli”.
I nomi
Alla Camera gli ex deputati oggetto della norma che abolisce per loro il vitalizio sono: Massimo Abbatangelo, Giancarlo Cito, Robinio Costi, Massimo De Carolis, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Pietro Longo, Raffaele Mastrantuono, Gianstefano Milani e Gianmario Pellizzari.
Al Senato, invece, non avranno più il vitalizio, oltre a Silvio Berlusconi e a Marcello Dell’Utri, altri 6 ex senatori, che sono stati condannati con sentenza definitiva. Questi senatori sono: Vittorio Cecchi Gori, Pasquale Squitieri, Antonio Franco Girfatti, Vincenzo Inzerillo, Franco Righetti e Giorgio Moschetti. In particolare si è scatenata una vera e propria polemica sul nome del leader di Forza Italia, con i senatori azzurri che hanno deciso di non partecipare alla riunione presieduta da Pietro Grasso. Il cavaliere è stato condannato a 3 anni dal tribunale di Napoli per la compravendita di senatori.
Il problema degli ultra 80enni
Sia alla Camera che al Senato rimane il problema dei parlamentari ultra 80enni, per i quali la legge prevede di cancellare i nomi dal casellario giudiziario. Proprio per gli onorevoli che hanno superato gli 80 anni non è stato possibile individuare chi non ha più diritto al vitalizio.
Per questo motivo il presidente della Camera, Laura Boldrini, e il presidente del Senato, Pietro Grasso, hanno inviato due lettere alla Corte di Cassazione, per cercare di comprendere chi ha ricevuto condanne, per poi provvedere allo stop del vitalizio. Laura Boldrini in particolare ha assicurato che l’impegno del Parlamento continua, perché c’è in corso una verifica su altri ex deputati.