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A intervenire sui vitalizi dei politici italiani c’è una proposta di Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia. Secondo quest’ultimo, non si tratterebbe di altro che di privilegi acquisiti, che è necessario sottoporre ad una riduzione o comunque a dei vincoli legislativi ben precisi, in modo che queste acquisizioni possano essere limitate. Prima di entrare a far parte del Governo, Zanetti ha presentato una proposta di legge, per dare un taglio ai vitalizi dei consiglieri regionali e dei parlamentari.
Anche Matteo Renzi più volte ha fatto presente la necessità di tagliare i vitalizi, in primo luogo per una questione di spending review. Scelta Civica (partito di Zanetti) ha ottenuto che la proposta di legge venga esaminata. Potrebbe essere l’ennesima prova, a cui verrà sottoposto il lavoro dell’esecutivo.
La proposta Zanetti
La proposta di legge di Enrico Zanetti cerca di correre ai ripari, per quella che sembrerebbe una vera e propria esagerazione. Infatti il provvedimento, se sarà approvato così come viene proposto nella sua versione originale, mette in conto la possibilità di applicare la scelta legislativa non soltanto ai vitalizi in auge, ma di fare in modo che il tutto venga esteso anche retroattivamente. Inoltre la proposta Zanetti prevede che, per poter maturare il diritto al vitalizio, si debbano avere almeno 10 anni di mandato consecutivi o 15 non consecutivi. Oltre a tutto questo, prima di ottenere l’assegno, bisognerebbe aver compiuto l’età prevista per la pensione, secondo ciò che è stabilito dalle norme vigenti, che sono applicate a tutti gli altri cittadini. Chi non ha maturato tutti questi requisiti, per ottenere il vitalizio, vedrà interrompersi l’erogazione dell’assegno.
Le cifre
E’ stato calcolato che ogni anno i vitalizi detengano un peso non indifferente sui bilanci regionali, arrivando a far spendere circa 170 milioni. Al Parlamento il tutto costerebbe circa 200 milioni. Si verificano anche dei casi, in cui le Regioni devono sborsare di più per pagare gli ex consiglieri rispetto alla cifra che viene impiegata per gestire le spese di quelli in carica. E’ il caso, ad esempio, del Veneto, dove si spendono 11,2 milioni per corrispondere 226 vitalizi e 9,1 milioni per i consiglieri attivi. Le prospettive per il futuro, da questo punto di vista, non lasciano niente all’immaginazione. I calcoli sono facili e solo nel Lazio è stato stimato che nel 2016 si arriverà a 314 vitalizi contro gli attuali 270.
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