Sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine per porre fine al litigio fra Rita Rusic e Vittorio Cecchi Gori nella loro casa di Roma: la ex moglie del re della produzione cinematografica ha costretto il marito a chiedere aiuto a polizia e carabinieri per sfondare la porta. Cecchi Gori a quanto pare era pronto a tutto pur di riprendersi l’attico di lusso in via Platone, nella bellissima e verdeggiante zona di Monte Mario.
«La casa è mia e basta», ha esclamato la Rusic. L’ex marito si è quindi presentato alla porta con avvocato e fabbro per la sostituzione delle chiavi. Il nipote di Rita Rusic, che attualmente vive nell’appartamento di via Platone, ha provato ad aprire la porta ma proprio in quel momento è stata sfondata da una spallata. Sono state fatte cinque copie delle chiavi di casa e su ordine del magistrato ne sono state affidate 3 a Cecchi Gori e 2 a Lierca Rusic, sua ex cognata.
C’è aria di tempesta fra Cecchi Gori e la Rusic sin da marzo, quando la donna assistita dall’avvocato Carlo Arnulfo aveva segnalato al commissariato di zona la possibilità che l’ex marito volesse tornare a casa a tutti i costi per cacciarla, nonostante lui se ne fosse andato dal 1999, anno in cui la coppia si è ufficialmente separata.
Trasferitosi in via Largo Fontanella dei Borghese, Vittorio Cecchi Gori si era però portato con sé qualche “souvenir” dalla vecchia abitazione come gli arredi più prestigiosi. Nonostante comunque l’ex marito fosse il vero proprietario dell’attico in zona Monte Mario, questo è di uso esclusivo e legittimo della Rusic dal ’99: «Di conseguenza la pretesa di introdursi nell’alloggio contro la volontà dello scrivente è arbitraria e consumerebbe il delitto di violazione di domicilio», ha commentato lei.