[didascalia fornitore=”Ansa”]Ansa – Vittorio Cecchi Gori durante una conferenza stampa nel 2005[/didascalia]
Dopo l’ischemia cerebrale che lo aveva colpito alla vigilia di Natale, Vittorio Cecchi Gori ha lasciato l’ospedale dove è stato ricoverato per iniziare il periodo di ripresa nella sua casa romana. I problemi di salute sembrano essere stati superati e, proprio durante la malattia, il produttore cinematografico si è riavvicinato alla ex moglie, Rita Rusic, e al figlio Mario.
‘Come sto? Suvvia, bene, ho ripreso anche colore, sennò non sarei qui a casa mia’ – ha spiegato Vittorio Cecchi Gori, raggiunto dal Corriere della Sera poco dopo aver lasciato l’ospedale Gemelli di Roma. Visibilmente dimagrito, è potuto tornare a casa dopo due mesi dal ricovero in codice rosso che gli ha fatto temere di perdere la vita a 75 anni. ‘Sono stato fortunato, il fisico è forte, nonostante tutto, un tempo ti veniva un colpo e morivi, altroché’ – ha commentato il produttore cinematografico, felice di poter tornare a godere delle piccole cose della vita, come la vista della Cupola di San Pietro dalla sua casa ai Parioli.
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Consapevole di come i problemi di salute possano cambiare le priorità e modificare i rapporti interpersonali, Vittorio Cecchi Gori ha ammesso di essersi riavvicinato alla moglie Rita Rusic che gli è stata vicino in questo momento difficile.
‘Mi sono riavvicinato a mia moglie Rita Rusic’ – ha raccontato – ‘Sì, siamo divorziati, ma per me resta sempre mia moglie’.
I due, sposati dal 1983 al 1999, hanno avuto due figli – Mario e Vittorio – ma le comunicazioni si erano interrotte da diversi anni.
La notizia del malore di Cecchi Gori, però, ha fatto sì che le beghe del passato venissero dimenticate e la Rusic ha preso il primo volo da Miami per assistere il marito in questi mesi di degenza.
Grazie all’attrice, inoltre, il produttore cinematografico ha avuto modo di riallacciare i rapporti con il figlio Mario: ‘È rimasto con me per un mese intero, un miracolo, e anche questo è merito di Rita’.
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L’ischemia cerebrale con complicazioni cardiache che ha colpito Vittorio Cecchi Gori lo scorso dicembre è stata, forse, la conseguenza di una serie di avvenimenti tristi che lo avevano portato a vivere in totale solitudine.
‘Mi ricordo che non stavo bene, anzi mi ricordo parecchie cose, più di quando mi sono ammalato’ – ha spiegato – ‘Non mi sono accorto di essere esaurito, ero tanto stanco, stanchissimo, prostrato da tanti avvenimenti brutti’.
Un periodo triste e assai complicato degenerato in una malattia che lo ha ridotto quasi in fin di vita.
Ora che è stato dimesso, però, Cecchi Gori dovrebbe sottoporsi ad un altro intervento: ‘[…] Ho un ginocchio malandato e non cammino bene, zoppico e ho paura di inciampare’ – ha spiegato – ‘Dovrei operarmi, un interventino […]’ – di cui, però, non ha tantissima voglia.
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