Il controverso storico dell’arte Vittorio Sgarbi, che genera sempre molte polemiche ad ogni suo intervento, è il nuovo sindaco di Arpino.
Intervistato in prima battuta sul risultato delle elezioni che si sono concluse da poco, era in sfida con altri due candidati. Non ha fatto mancare anche in questa occasione il suo pungente parere, dichiarandosi non sorpreso del risultato, inoltre si domanda come sia possibile che gli sfidanti abbiano accumulato dei voti. Vittorio Sgarbi ha avuto più di 2.000 preferenze, distaccando di gran lunga Chietini e Quadrini, supportati da liste civiche. Da poco ha abbandonato il medesimo ruolo a Sutri, ora inizia per lui questa nuova sfida nel comune in provincia di Frosinone. Analizziamo la sua prima intervista da neo sindaco.
Storico dell’arte e personaggio dello spettacolo fra i più particolari, Vittorio Sgarbi ha lasciato la carica di sindaco del comune viterbese di Sutri, in merito alla quale ha detto che ha avuto a che fare con una situazione politica complicata, per iniziare quella di primo cittadino di Arpino, nel Frusinate. Il sottosegretario alla Cultura ha accumulato 2.023 preferenze distaccando gli sfidanti di diversi punti.
Questi, Andrea Chietini e Gianluca Quadrini, hanno totalizzato rispettivamente 1.388 e 1.146 voti. Sgarbi ha così all’attivo 10 impieghi diversi, infatti oltre al ruolo nel governo è assessore alla Cultura, commissario per le Arti di Codogno, prosindaco di Urbino, presidente della Fondazione Ferrara arte, del museo Mart di Trento, del Mag di Riva del Garda e della Gypsotheca del Canova. Non manca nel suo curriculum anche il ruolo di consigliere regionale in Lombardia, insomma un professionista a tutto tondo che scatena sempre pareri contrastanti nei suoi interventi.
Lo ha fatto anche stavolta, infatti intervistato dai giornalisti che stanno seguendo questa tornata di elezioni, ha detto con la sua solita poca modestia, che si aspettava un risultato del genere.
“arpino è una città importante e merita un sindaco adeguato. non riesco a capire le preferenze per gli altri due candidati. chi mi ha eletto ha capito che non li deluderò. arpino è una città di grande cultura e gli abitanti sono fieri del loro passato”.
Sgarbi ammette di aver capito la sua vittoria dopo lo spoglio dei primi 300 voti, frangente in cui ha anche ricevuto la telefonata di Quadrini. Alla domanda sulle priorità e quindi sulle sue prime azioni da primo cittadino, ha detto che al momento è importante il restauro della Madonna in località La Cona, l’allestimento della mostra su Caravaggio e sul Cavalier d’Arpino, il rinnovo del Gonfalone del paese.
Arpino, di 6.000 abitanti, è uno dei centri più antichi e rilevanti sul piano culturale ed artistico della provincia, chi meglio di Sgarbi per guidarlo verso un futuro nuovo? Ne è molto convinto, lui che è riuscito ad acquistare velocemente la fiducia dei cittadini, ora intende ripagarli al meglio per la vittoria raggiunta.
Il sottosegretario alla Cultura del governo Meloni ha ottenuto il 44,39% delle preferenze nella città dove Cicerone è nato e in questo dettaglio il centro si riconosce molto improntando fortemente la sua identità.
Vittorio Sgarbi è un critico d’arte, storico dell’arte, politico, opinionista e grande personaggio televisivo. L’attuale sindaco di Arpino è stato più volte membro del Parlamento e di diverse amministrazioni comunali, fra cui quella di Milano.
Famoso per la sua irascibilità e per i vari diverbi che lo hanno visto partecipe negli anni, in seguito ai quali sono arrivate anche delle querele, Sgarbi è però anche un uomo di grande spessore e cultura, tanto da essere presidente di diversi musei e anche collezionista di opere d’arte e libri antichi.
Politicamente si è sempre definito un liberale e in questo aspetto è noto per alcune esternazioni particolari, come l’essere d’accordo con ogni tipo di droga. Nel 2006 si è candidato come sindaco di Milano ma tramite un accordo con la Moratti, ritirò la candidatura e divenne poi assessore alla Cultura.
La sua carriera da primo cittadino è proseguita nel 2008 nel comune di Salemi. Nel 2015 ancora si candidò sindaco a Milano e poi nel 2018 appunto era il primo cittadino a Sutri. Dopo alcune polemiche con Fratelli d’Italia però, che gli preferisce un candidato di Casapound, decide alle elezioni terminate poco fa di non ripresentarsi nel comune viterbese ma ad Arpino, dove nacque Cicerone, sostenuto dall’amministrazione uscente.
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