Sono passati esattamente due anni dalla scomparsa di Viviana Parisi, 43 anni, e del piccolo Gioele, che di anni ne aveva solo 4.
Quella mattina la donna aveva detto al marito che si sarebbe recata in un centro commerciale a una 30ina di chilometri da Caronia, per comprare delle scarpe al bambino.
I suoi spostamenti però rivelarono ben altre intenzioni. I corpi di mamma e figlio vennero ritrovati a distanza di pochi giorni nelle campagne messinesi, sotto un traliccio dell’Enel.
Era la mattina del 3 agosto 2020 quando Viviana Parisi, deejay 43enne di Caronia (Messina) uscì di casa con il piccolo Gioele, 4 anni.
Al marito, Daniele Mondello, la donna disse di voler acquistare un paio di scarpe per il piccolo in un centro commerciale a una 30ina di chilometri da Caronia.
Una volta in macchina però le intenzioni della giovane mamma si rivelarono completamente diverse.
La donna imboccò l’autostrada Messina Palermo, quindi una direzione opposta a quella riferita al marito.
Dopo qualche chilometro, all’altezza del viadotto Pizzo Turda, nel comune di Caronia, Viviana ebbe un incidente con un furgoncino, a bordo del quale viaggiavano alcuni operai.
Fu in quel momento che si persero le tracce della giovane mamma e del piccolo Gioele.
La donna abbandonò la sua auto, lasciando all’interno borsa e documenti, e si allontanò nelle campagne di Caronia.
Fu proprio in quel luogo che qualche giorno dopo, esattamente l’8 agosto, venne ritrovato quello che restava del corpo di Viviana, martoriato dagli animali che giravano in quelle campagne.
Il riconoscimento ufficiale avvenne grazie alla fede nuziale che la deejay portava al dito.
Il 19 agosto, nella stessa zona, venne ritrovato il corpo del piccolo Gioele, da un volontario che si era offerto di aiutare nelle ricerche.
Dopo oltre un anno di indagini, il Gip di Patti ha archiviato il caso di Viviana e Gioele come un omicidio-suicidio.
Secondo le conclusioni del giudice per le indagini preliminari, il Dottor Aliquò, Viviana ha ucciso il piccolo Gioele e poi se è tolta la vita, lanciandosi da un traliccio dell’Enel.
Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, Viviana avrebbe ucciso il figlio, probabilmente strangolandolo, poi si sarebbe uccisa, lanciandosi dal traliccio dell’Enel.
La mattina del 3 agosto, Viviana sapeva che non sarebbe più tornata a casa e l’incidente con il furgoncino potrebbe aver accelerato l’intento suicidario.
Il capo della Procura di Patti aveva infatti ipotizzato che Viviana fosse “una donna fragile che aveva più volte dato segnali pericolosi, sottovalutati dai familiari, in particolare dal marito Daniele Mondello”.
Proprio il marito di Viviana, nonché papà di Gioele, non ha mai accettato la tesi della procura.
Secondo Daniele Mondello, la moglie e il figlio sarebbero stati uccisi da qualcuno che ha poi inscenato tutto il ritrovamento tra le campagne di Caronia.
Questa sera ci sarà una fiaccolata per ricordare la giovane mamma e il piccolo Gioele, a due anni dalla loro scomparsa.
“La vostra mancanza mi uccide istante per istante. Ma la cosa che più mi sta logorando dentro è non riuscire a capire davvero cosa sia successo”
ha scritto sui social il deejay di Caronia.
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