[didascalia fornitore=”altro”]Foto da web[/didascalia]
Da tempo circola in rete l’immagine di una sorta di laboratorio in cui moltissimi gatti sono legati supini con delle cinghie, a dei lettini. Si vedono poi delle figure che potrebbero essere veterinari o ricercatori con tanto di mascherina, cuffietta e probabilmente guanti. Molti siti hanno diffuso lo scatto raccontando che si tratta del recupero di gatti randagi, costretti a essere utilizzati come cavie per testare nuovi prodotti cosmetici. Ma qual è la verità? Iniziamo col dire che la vivisezione in questo caso non c’entra nulla.
In realtà dietro a questa immagine di gatti legati a lettini come se dovessero essere torturati, si nasconde una triste vicenda. Come spiega il sito butac.it, la foto arriva da una testa americana e mostra degli studenti di veterinaria dell’Università della Florida alle prese con la sterilizzazione di moltissimi gatti prima della loro adozione. L’immagine risale al 2011: in quell’occasione sono stati operati centinaia di gatti provenienti da quello che i proprietari avevano definito il ‘santuario dei gatti non voluti’. Si è trattato del più grande sequestro di animali avvenuto negli Stati Uniti: 697 gatti vivevano brutalmente ammassati in un magazzino. La maggior parte era affetta da diverse patologie, per circa 60 di questi si è resa necessaria l’eutanasia per via delle loro gravi condizioni sanitarie.
Nessun esperimento per testare cosmetici dunque, l’immagine racconta in realtà una storia di amore verso gli animali, l’esatto opposto di quanto certi siti sensazionalisti hanno voluto far credere ai lettori.