I tifosi del Paris Saint Germain, in vista del possibile arrivo a Parigi di Dusan Vlahovic, hanno esposto un macabro striscione fuori dallo stadio: le motivazioni.
Un gesto bruttissimo quello dei tifosi parigini, che hanno riservato al candidato al trasferimento al PSG, Dusan Vlahovic un’accoglienza non certo calorosa. Tutto si riconduce all’esultanza del serbo, le sue tre dita mostrate dopo un gol che farebbero riferimento all’ultranazionalismo. Politica, sport, minacce, i tifosi del Paris non sono nuovi a “calaorose espressioni di odio” nei confronti anche dei più autorevoli calciatori che hanno varcato la soglia del Parco dei Principi. Lo striscione affisso ieri fuori dallo stadio: “Vlahovic a Parigi ti tagliamo le tue tre dita”. La trattativa, dopo l’accordo tra club e giocatore potrebbe rallentare: nessuna dichiarazione ufficiale arrivata ancora da parte delle parti in causa.
Psg, i tifosi minacciano con uno striscione Vlahovic
Nemmeno il tempo di arrivare per Vlahovic, che i tifosi del Paris Saint Germain – una frangia degli ultras – gli hanno già dato il ben servito. Non sono certo nuovi a “calaorose espressioni di odio” nei confronti anche dei più autorevoli calciatori alcuni della tifoseria organizzata del Paris, e lo ha potuto costatare lo stesso Messi, ma anche Neymar e Mbappè. Stavolta però quelli arrivati al parco dei Principi non sono fischi, ma insulti, o per meglio dire minacce.
Il serbo sembra a un passo dal PSG, e questa notizia di mercato ha scatenato gli ultras che nella giornata di ieri hanno affisso davanti lo stadi di casa uno striscione piuttosto eloquente: “Vlahovic a Parigi ti tagliamo le tue tre dita”. Vlahovic, vale la pena di ricordarlo, è sì vicino al club ma al momento non vi è stata alcuna chiusura di trattativa.
Ma allora perché i tifosi si sono scatenati contro il giovane ex Fiorentina? La motivazione pare politica. Sì, perché le “tre dite” a cui si fa riferimento nello striscione altro non sono che quelle mostrate dopo una rete segnata dal ragazzo. Vlahovic infatti è solito esultare (foto qui in alto insieme al compagno Filip Kostic) mostrando indice, medio e anulare, a formare il numero 3 – talvolta anche pollice, indice e medio). La t-shirt venne esposta dall’attaccante e dai compagni in occasione della qualificazione della Serbia ai Mondiali di Qatar 2022.
Il gesto si chiama Kuhnen, e pare venga usato anche da frange neonaziste. In Serbia è in voga, da anni, e porta oltre al significato della vittoria – usato da moltissimi atleti serbi – la trinità cristiana. Un gesto ultranazionalista dunque, con le polemiche che erano arrivate per i tre calciatori della nazionale, Vlahovic insieme a Kostic e Mitrovic, che oltre a fare il gesto avevano indossato una maglia con la mappa della Serbia che includeva anche il Kosovo.
Ma il gesto di Vlahovic, che si apre sicuramente a interpretazioni anche cupe, non pare sia stato usato dal ragazzo con intenti politici. La mimica infatti sembra fare riferimento solamente al segno di vittoria, ma l’associazione con quel motto e con quella maglia ha generato più caos della semplice esultanza lo scorso anno.
Quel “Rallegrati popolo serbo” ha fatto storcere il naso a molti, anche se quella citazione è anche il titolo di una canzone di Danica Crnogorčević, vicina alla chiesa ortodossa, la quale nel testo presenta versi piuttosto espliciti come riporta FanPage: “Lascia che la bandiera serba sventoli da Prizren a Rumija”. Le città sono infatti situate in Kosovo e in Montenegro, e la canzone viene spesso citata dagli ultra-nazionalisti fautori della “Grande Serbia” che non hanno riconosciuto l’indipendenza.
Sembra comunque una reazione spropositata quella della curva parigina, avuta nei confortanti del calciatore serbo che non aveva mai a parte l’esultanza mostrato intenti ultra nazionalisti in nessuna dichiarazione. La sua volontà, sembra proprio questo il caso, con quell’esultanza era di rallegrarsi dopo un gol con gioia.
La trattativa tra Vlahovic e PSG
Non si sa ancora quando Vlahovic diventerà un calciatore del PSG, con gli intrighi di mercato che in questo momento permetterebbero in caso di cessione alla Juve di mettere le mani su Romelu Lukaku – altra storia dalle mille sfumature – ma le parti sarebbero vicine.
Nessuna delle parti in causa, club e giocatore, hanno ancora commentato ufficialmente la vicenda, che potrebbe in ogni caso diventare causa di frizioni. Il clima comunque per il ragazzo rischia di essere caldo. La curva Parigina ha spesso dimostrato di essere poco indulgente con chi di fatto non gli va a genio.
L’accordo sarebbe stato trovato tra il calciatore e il club sulla base di un quinquennale da 10 o 11 milioni a stagione bonus compresi, ma al momento tale dettaglio passa inevitabilmente in secondo piano. La pista potrebbe infatti a causa di questo gesto rallentare, e non è da escludere che il ragazzo stia valutando in queste ore anche la componente ambientale. In Italia Vlahovic ha sempre dimostrato grande fermezza e personalità, preso d mira anche negli stadi da alcune tifoserie e da cori razzisti, ha sempre risposto sul campo a suon di gol. Un po’ meno da quando Allegri siede sulla panchina della Juventus.