L’Inter è in finale di Champions League dopo aver eliminato il Milan con due vittorie su due. Una possibilità, anzi un sogno, a cui in pochi credevano e che, invece, si è materializzata a suon di battaglie conquistate, gioco e anche un po’ di fortuna, che quella ci vuole per tutti i successi. A questo punto, però, i pensieri dei tifosi non sono solo sulla finale del 10 giugno contro una tra Manchester City e Real Madrid, o almeno non direttamente. Le compagnie di volo hanno già adeguato i prezzi, al rialzo ovviamente, e la corsa al biglietto è già partita. Scopriamo tutto ciò che c’è da sapere per chi è interessato.
Due a zero all’andata e uno a zero al ritorno: senza troppo appello o equilibri, l’Inter ha eliminato i cugini dalla Champions League e si è guadagnata l’accesso diretto alla finale. Oltre le reazioni dirette alla notizia, alla festa in piazza Duomo e ai processi del giorno dopo, in tanti hanno già la testa a ciò che succederà a Istanbul, in Turchia, il 10 giugno. Come arrivarci, quale sia il mezzo più comodo o economico (che nelle ultime ore sta già diventando un grosso problema) e soprattutto come fare ad anticipare tutti e avere tra le mani il biglietto per assistere alla finale. C’è anche chi si chiede quale siano stati i guadagni effettivi dell’Inter nel suo percorso europeo e se possano servire a sanare i bilanci. Ecco come stanno le cose.
C’è chi le finali le gioca e chi, invece, le vince e basta. Un antico detto del calcio rispolverato in ben altre situazioni, ma che per l’Inter non sembra calzare a pennello. Al contrario di quanto afferma Stefano Pioli, infatti, evidentemente non conta solo chi alla fine alza la coppa, almeno non sempre. In questo caso, chi si contendeva il primo posto in finale erano due volti della stessa città, quindi due club della stessa nazione e con il sottofondo – ma neppure tanto – di una vendetta che i nerazzurri attendevano da venti anni, quasi come alzare un trofeo. Per chi avesse ancora dei dubbi, la riprova è arrivata ieri sera a San Siro e in piazza Duomo, in cui i tifosi della Beneamata hanno espresso tutta la loro gioia per un risultato inatteso, e quindi ancora più importante.
Probabilmente non c’era bisogno di specificarlo, ma questo fa capire quanto sia importante per l’Inter questa finale. Basterebbe anche solo ricordare che la società di Suning e di Steven Zhang manca l’appuntamento da tredici anni e, in molti casi, è stato complicato anche solo qualificarsi o superare la fase a gironi. Alla fine, ne resteranno solo due: una è la squadra dai colori blu di Milano, l’altra sarà il Real Madrid o il Manchester City, questo si deciderà stasera in Inghilterra. Sulla seconda finalista, quindi, non c’è certezza, ma sulla data sì: è il momento di cancellare tutti gli impegni previsti sul calendario, perché il 10 giugno sarà il giorno della finale.
Il teatro che la ospiterà sarà l’Ataturk Olympic Stadium, un impianto bello e capiente della bella Istanbul, in Turchia, che può contenere ben 72 mila persone. Le compagnie aeree hanno subito preso la palla al balzo nelle ultime ore e hanno adeguato al rialzo i prezzi di tutti i voli previsti per quei giorni. Basta fare una semplice ricerca sul web per rendersene conto. Il viaggio meno costoso e diretto per Istanbul da Roma, fissato per il 10 giugno, ammonta a 354 euro circa con Turkish Airlanes, sfruttando anche le agevolazioni di app che confrontano i prezzi e indicano le soluzioni più vantaggiose. Si risparmia qualcosa optando per uno o due scali, ma comunque a prezzi non più bassi di 200 euro. Le soluzioni più costose, anche con uno scalo, arrivano oltre i 1000 euro e la maggior parte si assestano sui 400 euro in media, se va bene. Per chi dovrà partire da Milano, la situazione è pressocché identica, tranne che alcune compagnie hanno deciso di alzare i costi dei voli anche di più rispetto a Roma. Parliamo di viaggi della durata di quasi sette ore, con uno scalo a volte, e che valgono fino a 1500 euro a passeggero. Ah, si tratta esclusivamente di soluzioni economy. Anche per il capoluogo lombardo nessun biglietto va sotto i 200 euro.
Scartato il volo, per chi non se lo può permettere, restano le opzioni di terra, almeno in seconda battuta. Il problema è che subito bisogna mettere da parte il treno, per chi non volesse vivere una vera e propria odissea. Non ci sono più collegamenti diretti dall’Italia, bisogna viaggiare da Salonicco a Sofia, in Bulgaria, e poi per Istanbul. Il totale è un viaggio molto più lungo rispetto all’autobus o l’automobile e comunque non low cost. A proposito di usare la propria vettura e mettersi a guidare alla ricerca di un sogno, i tempi sono comunque molto lunghi, quasi impossibili. Da Roma ci vuole un giorno intero senza interruzioni, da Milano poco più di 21 ore: un sacrificio immenso e che molti si risparmierebbero volentieri. Insomma, l’ultima opzione che resta da vagliare è quella via mare, ma anche in questo caso non ci sono traghetti diretti dall’Italia alla Turchia. Ci sono esclusivamente dei viaggi organizzati che fanno tappa intermedia in Croazia o in Grecia: servono soldi, pazienza, tante ore e la ferrea convinzione che ne valga la pena. Di certo, la scomodità non è neppure in discussione.
Insomma, il problema non è da poco e la sensazione è che solo scavando per bene nel proprio conto in banca se ne possa uscire. Passiamo, invece, al discorso biglietto, da cui comunque parte tutto. Dei 72 mila tagliandi disponibili, la UEFA ne ha già messi in vendita 47 mila fino al 28 aprile, quindi ancor prima che si potesse sapere le squadre che si fronteggeranno a Istanbul. Non è stata una vendita classica, in ogni caso, né per ordine di prenotazione. Tra chi ha fatto richiesta, verranno estratti i vincitori. I restanti biglietti, che sono 25 mila, verranno invece destinati alle due società finaliste in equa misura che li metteranno in vendita. I costi, con ogni probabilità si allineeranno abbastanza con quelli della UEFA che ha diviso il valore dei tagliandi in quattro categorie (ticket 1, ticket 2, ticket 3 e ticket 4). Il prezzo varia, quindi, dai 680 euro del ticket 1 fino ai 70 euro del ticket 4, e infine le altre due categorie valgono rispettivamente 490 e 180 euro.
A stretto giro, sicuramente dopo che si chiuderanno le semifinali, le società rilasceranno un comunicato con cui stabilire come verrà organizzata la vendita dei biglietti e il costo, con la certezza che per finire non ci vorrà poi così tanto. D’altronde, stiamo parlando di una finale di Champions League e, tranne per pochissimi club in Europa, non succede di certo tutti gli anni.
Una finale di Champions League non è solo una meraviglia sportiva, un successo inaspettato e la festa infinita dei tifosi in attesa del match finale per aver comunque scritto la storia. Per l’Inter, infatti, si tratta assolutamente di un toccasana per i bilanci che non erano così floridi nelle ultime stagioni, tanto da non permettere ai nerazzurri di effettuare qualsiasi spesa onerosa sul calciomercato, anzi di poter trattenere tutti i big.
Da mesi, infatti, si scriveva della necessità della dirigenza di cedere almeno uno dei calciatori dal più alto valore in rosa. Man mano che si superavano i turni in Champions League, però, quest’eventualità, unita al sempre più probabile raggiungimento di una delle prime quattro posizioni in campionato, si è fatta sempre meno stringente. Il motivo è presto detto nei numeri: solo con i premi UEFA, l’Inter fino a questo momento ha incassato 38,6 milioni. I ricavi totali derivati dal percorso nella massima competizione europea, invece, hanno già superato i 100 milioni, fermandosi a 102. Non sono pochi, anzi sono tantissimi, soprattutto considerando che l’anno scorso la società di Zhang si era fermata a 62 milioni. In più, bisogna sottolineare ciò che Giuseppe Marotta, l’ad della Beneamata, aveva detto qualche settimana fa: l’Inter aveva inserito a bilancio solo la partecipazione alla Champions e l’eventuale discesa in Europa League, neppure la qualificazione agli ottavi, visto il girone di ferro che i nerazzurri si sono trovati di fronte in seguito ai sorteggi.
Insomma, ora le casse possono essere un po’ più piene e soprattutto si può guardare con molta più serenità al futuro. La dimostrazione è anche nei rinnovi di Alessandro Bastoni e Hakan Calhanoglu, ormai vicini alla definizione, ma soprattutto dalla calma con cui la dirigenza potrà permettersi di valutare le offerte in arrivo nei prossimi mesi. Anche un colpo in entrata come Mateo Retegui sembra più fattibile e con meno problemi relativi il costo. Certo, in questo momento della stagione ogni discorso è prematuro e si pensa solo al campo. Questa finale di Champions League, però, per l’Inter potrebbe non essere solo una grossa opportunità, ma anche l’inizio di qualcosa di ancora più solido e importante, in barba ai debiti o ai progetti di ridimensionamento.
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